Eltsin sorride ai comunisti di Cesare Martinetti

Eltsin sorride ai comunisti Eltsin sorride ai comunisti Alla Pravda: con voi si può parlare MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Boris Eltsin apre ai comunisti e minaccia i conservatori davanti alla platea amica di «Scelta democratica» rimettendosi al centro della scena politica russa in un momento cruciale: entro dieci giorni si deve decidere se e come tenere il referendum costituzionale previsto per 1' 11 aprile. E sarà un voto drammatico, quasi un ballottaggio tra il presidente e lo speaker del Parlamento Ruslan Kasbulatov, che in questi ultimi mesi ha interpretato e diretto i sentimenti anti-Eltsin di buona parte del Parlamento contro la terapiachoc di governo dell'economia il cui ultimo effetto si è registrato proprio ieri mattina all'asta settimanale di valuta: il dollaro è stato pagato '649 rubli, il minimo storico della moneta russa che ha perso quasi il 10 per cento in una settimana. Eltsin, apparso in ottima forma, sorridente e deciso, ha adombrato enigmaticamente una misura straordinaria nel caso continui la paralisi attuale provocata dai veti incrociati: «Se i conservatori sceglieranno vie estreme per distruggere la Russia, devono sapere che il presidente ha un piano per salvare il Paese, la democrazia e le riforme e per risolvere l'attuale crisi costituzionale e politica». Lo stato di emergenza? Eltsin non lo ha detto: «Non voglio che la situazione arrivi a questo punto, la costituzione deve essere rispettata». Di stato d'emergenza parla uno dei leader di Russia democratica, Lev Ponomariov. Ma la novità più sorprendente della giornata è stata la sostanziale apertura del presidente verso i comunisti, che si sono ricostituiti in partito tre settimane fa. Eltsin lo ha fatto in un'intervista alla Pravda (un fatto già di per sé clamoroso) col tono dell'ironia («Non li chiamerò più rosso-bruni», come faceva ultimamente alludendo all'alleanza di fatto che si è creata tra le estreme destra e sinistra) e con quello serio della politica: «Tra i comunisti vi sono persone e settori del movimento con i quali si può discutere». La novità ha dato così corpo alle voci che corrono per Mosca (ne parla anche Gorbaciov nell'intervista che pubblichiamo) sugli incontri ravvicinati tra un uomo del presidente come Poltoranin e il leader comunista Ziuganov finalizzati ad un'alleanza tattica in Parlamento per sfiduciare il grande nemico Kasbulatov. Il presidente, annunciando di essere pronto anche ad appellarsi direttamente al popolo se il congresso straordinario del 10 marzo annullerà il referendum, ha detto di non temere il futuro: «Io sono un uomo coraggioso». Cesare Martinetti

Persone citate: Boris Eltsin, Eltsin, Gorbaciov, Lev Ponomariov, Ziuganov

Luoghi citati: Mosca, Russia