«Molto astuto ma l'accusa è schiacciante»

Show di Riina al processo «Sono il Tortora di Palermo I COMMENTI DEL FORO «Molto astuto, ma l'accusa è schiacciante» PALERMO. «Abile, di intelligenza straordinaria», così uno dei due pubblici ministeri, Guido Lo Forte, definisce Totò Riina. Il boss dei boss, secondo il magistrato, fa leva con astuzia su tutte le attuali «incongruenze giuridiche» che si evidenziano sullo status degli accusati. E con astuzia si occupa del ruolo dei «pentiti strumentalizzati». Osserva il pm: «Riina ha confermato il suo ruolo di capo supremo di Cosa nostra, scegliendo la linea della difesa a oltranza, negando di conoscere Cosa nostra, i-collaboratori, gli altri imputati». Un osso duro, Totò 'u curtu, ma Lo Forte sottolinea che le carte in possesso dell'accusa «sono più che consistenti». Mentre i difensori Fileccia e Mormino sembrano soddisfatti della prima performance giudiziaria del boss, di ben altro avviso è Alfredo Galasso della parte civile, deputato della Rete: «Come fanno tutti i capi mafia che comandano, Riina non ha detto una parola in più né una in meno rispetto a quello che aveva deciso di dire. E il suo messaggio politico, ancora una volta, è rivolto all'esterno». Che non vi siano possibilità di equivoci sulla personalità di quest'uomo, che i pentiti definiscono «una belva», Galasso lo ribadisce con fermezza: «Non ci si può sbagliare», fa. r.]

Persone citate: Alfredo Galasso, Fileccia, Galasso, Guido Lo Forte, Lo Forte, Mormino, Riina, Totò Riina

Luoghi citati: Palermo