Due malati di lebbra Allarme tra immigrati di O. R.

I casi sono stati registrati a Lecco I casi sono stati registrati a Lecco Due malati di lebbra Allarme tra immigrati Inviati a Genova per essere curati Imedici: non c'è rischio di contagio MILANO. Due casi di lebbra, ma anche casi di tubercolosi, malaria e aids sono stati registrati fra immigrati, per lo più provenienti dall'Africa occidentale, ricoverati nel reparto di malattie infettive dell'ospedale di Lecco. I casi sono stati resi noti a Lecco nel corso di un incontro sul tema «L'assistenza sanitaria agli extracomunitari» promosso dall'associazione medico-chirurgica lecchese, e al quale hanno preso parte una trentina di specialisti e medici di base, tra cui il dottor Maurizio Rossi, internista nell'ospedale di Lecco dove sono ricoverati i casi denunciati, e l'infettivologa professoressa Anna Orani. A registrare i casi sono stati i volontari del Naga, poliambulatorio che si occupa dell'assistenza agli extracomunitari. Secondo il parere dei medici, gli immigrati extracomunitari non devono essere considerati portatori di pericolose malattie, bensì soggetti a rischio a causa delle loro condizioni di vita in italia. Nella maggior parte dei casi - è stato detto - essi partono sani dai loro Paesi d'origine: è emersa quindi la necessità di una intensa campagna di prevenzione da realizzare al più presto nel nostro Paese. Il problema riguarda so- prattutto la tubercolosi, che contraggono vivendo in condizioni misere e dormendo all'addiaccio. Quanto alla lebbra, la denuncia non dev'essere considerata un vero e proprio allarme perché riguarda pochi casi su oltre quindicimila visite effettuate dall'87 ad oggi. Due anni fa il primo allarme per un giovane indiano. In tempi recentissimi gli altri due episodi. Le vittime del morbo sono state inviate al lebbrosario di Genova per essere curate in una struttura particolarmente attrezzata per questo tipo di malattie orami debellate in Europa. «Se immediatamente trattatata, come nei casi in questione - ha tenuto a precisare il dottor Maurizio Rossi - la malattia non potrà produrre contagio». Evidente, da parte dei medici, l'intenzione di denunciare una situazione di disagio della quale la nostra società porta responsabilità, senza prestarsi a facili e ingiustificate strumentalizzazioni di chi vuol demonizzare la presenza di extracomunitari nel nostro territorio. Tuttavia i due casi fanno suonare un pericoloso allarme e ora i controlli verranno intensificati a carico dgli immigrati. [o. r.]

Persone citate: Anna Orani, Maurizio Rossi, Naga

Luoghi citati: Africa, Europa, Genova, Lecco, Milano