S'è aperta una voragine nel cuore del business

S#è aperta una voragine nel cuore del business S#è aperta una voragine nel cuore del business IN TILT IL CERVELLO DI MANHATTAN NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Con il World Trade Center chiuso fino a nuovo ordine, quella che comincia oggi sarà una settimana dura per le centinaia fra società e istituzioni che hanno la loro sede in quel complesso. A restare «sensa casa» saranno quattro Borse commerciali, le tre maggiori banche giapponesi che operano negli Stati Uniti, decine di grandi corporations, società assicurative, attività collaterali ed anche l'ufficio di Mario Cuomo quando viene a Manhattan. In complesso, tutte quelle attività impiegano 54.000 persone che ancora ieri non sapevano se oggi devono andare a lavorare e dove, visto che i loro uffici sono momentaneamente fuori uso. Poi, ad essere completamente paralizzata, sarà la «vita» che ogni giorno si svolgeva nelle «torri gemelle». La presenza umana quotidiana, aggiungendo i1 visitatori occasionali agli impiegati stabili, era di un centinaio di migliaia di persone al giorno, cioè il numero degli abitanti di una città media italiana. E su quella presenza vivevano le decine di ristoranti, bar, negozi di ogni genere che vi si trovano. C'è anche una delle librerie Rizzoli di New York. Ora, e nessuno sa per quanto tempo, quegli esercizi resteranno chiusi, e molti rischiano di finire «out of business», ma la preoccupazione principale è naturalmente riservata alle ripercussioni che la paralisi del World Trade Center potrà avere su una fetta molto vasta dell'attività finanziaria e commerciale americana e mondiale. Le Borse commerciali sono la New York Commodity Exchange e la New York Mercantile Exchange, la Coffee, Sugar and Cocoa Exchange e la New York Cotton Exchange. Ogni giorno esse decidono, in base alla transazioni che registrano, i prezzi di una grande quantità di prodotti: dall'oro al cotone, dal petrolio al succo di frutta, al caffè, allo zucchero e così via. Da oggi quell'attività non avrà una sede in cui svolgersi e migliaia di compravendite rischiano di non poter essere compiute. I dirigenti della Port Authority, cioè il consorzio proprietario del World Trade Center, hanno trascorso il weekend cercando sistemazioni provvisorie. Il problema è che, apparte- nendo a un consorzio che comprende lo Stato di New York e quello del New Jersey, il complesso è «sfuggito» a suo tempo alle severissime norme di sicurezza che l'amministrazione cittadina di New York impone agli edifici. Ma visti i risultati l'idea di perpetuare quel privilegio appare un po' azzardata. Insomma quello che si sta svolgendo è una sorta di braccio di ferro su «quando» riaprire il World Trade Center, e l'accettazione di un trasferimento potrebbe giocare un ruolo decisivo per decretare il vincitore. Se l'attività non riuscirà a decollare altrove, po- trebberò cominciare ad essere invocate «ragioni di interesse superiore» per riaprire al più presto il complesso. E quali sono quelle ragioni è presto detto: l'attività del World Trade Center frutta alle casse della città di New York qualcosa come 100 milioni di dollari l'anno, e all'intricata ragnatela di business un giro di circa un miliardo di dollari. Una banca giapponese che lì ha la propria sede, la Simimoto, ha calcolato che ogni giorno di chiusura le costerà 20 milioni di dollari in «mancati affari», ma ha anche fatto presente che per organizzare uno spostamento «decente» avrebbe bisogno di mesi. Il problema del consorzio Port Authority, oltre tutto, riguarda anche se stesso. Nelle «torri gemelle», infatti, c'è anche il suo quartier generale, da cui gestisce non solo il World Trade Center medesimo ma anche l'aeroporto Kennedy, il La Guardia e quello di Newark, nel New Jersey. Da oggi, cercherà di organizzarsi in certi locali che possiede per l'appunto a Newark, ma non sarà facile. [fr. pa.] Uffici fuori uso Banche e borse restano chiuse danni astronomici :§!!? Un artificiere della polizia sul luogo del disastro al World Trade Center (foto ansa)

Persone citate: Cocoa, Kennedy, La Guardia, Mario Cuomo, Port, Port Authority