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A TORINO SONO NATE DUE BARCHE A TORINO SONO NATE DUE BARCHE Il New Shatpie, velocefuso di legno e l'Azureeper crociere e regate E' il caso di due giovani coppie che propongono nuove imbarcazioni: un monotipo in legno e una barca da regata-crociera. Mario Quaranta, perito aeronautico, 31 anni, è cresciuto in barca e nel cantiere di famiglia a Carignano. «Ho seguito le orme di mio padre - dice e ho frequentato corsi di costruzione navale in Francia e in Gran Bretagna. Sono specializzato nel restauro di vecchie barche di legno. Una passione che i miei genitori mi hanno trasmesso: lavorare il legno e viverci dentro, in barca, ascoltandone i sussurri o i brontolìi dà sensazioni grandiose». Ha disegnato e realizzato,, insieme con la moglie, Laura Bai luardo, una barca molto singolare: il New Sharpie. «Mi sono ispirato alle linee di una canoa, - precisa -. E' veloce, ma molto stabile, grazie ad una pesante zavorra. Non è necessario essere prestanti per portarla: le vele e il timone si governano stando seduti». Il New Sharpie è stato presentato a Imperia alle regate di barche d'epoca. Sono previste regate (match races) a Sanremo in primavera. L'altra barca è stata realizzata a Leinì da Pier Paolo Ballerini, skipper, e sua moglie Patrizia Rizzi, contitolare di un'azienda che produce manufatti. «L'azienda - racconta Pier Paolo - realizza migliaia di cose in plastica di alta tecnologia: dalla componentistica industriale alle scenografie teatrali. Questo materiale nella nautica è poco usato: ecco perchè ci siamo lanciati nel progetto. I materiali ad alta tecnologia garantiscono un miglior livello di finitura con costi e tempi inferiori mantenendo le catteristiche dei materiali tradizionali come la vetroresina e il legno. Ho contattato uno dei più qualificati progettisti italiani, Giovanni Ceccarelli: abbiamo cercato di conciliare la sua esperienza di disegnatore di barche veloci e il mio desiderio di introdurre nuovi materiali e soluzioni un po' diverse dalla norma. E' nata Azuree». E' una barca da crociera-regata di otto metri (quattro posti), larga due e mezzo, studiata per offrire il massimo comfort all'interno pur mantenendo i crismi dell'essenzialità. «E' un piccolo laboratorio per l'uso di materiali speciali nella nautica - fa osservare Ballerini -. Per esempio il naso di prua è come un paraurti, la finestratura è in policarbonato, il tettuccio interno è simile a quello dei camion. Dal punto di vista marino, è stabile e facile da condurre. Ne abbiamo già vendute otto e stiamo già progettando la sua sorella maggiore di 10 metri». A sinistra: Murio Quaranta Sopra: Pier Paolo Halli tini e Patrizia Rizzi In basso Mano Cancgallo e Paola Rubinetto mentre restaura il San Michele Irene Cablati