In picchiata i bilanci dei cieli

Dall'Europa agli Usa è crisi profonda per le compagnie aeree e i produttori di jet Dall'Europa agli Usa è crisi profonda per le compagnie aeree e i produttori di jet In picchiata i bilanci dei cieli Si salvano British Airways eAlitalia ROMA. E' crisi nera, ormai non ci sono più dubbi. I boss delle compagnie che fanno capo all'associazione europea, l'Aea, da Attali di Air France a Colin Marshal di British Airways, da Jurgen Weber di Lufthansa a Giovanni Bisignani di Alitalia si sono incontrarti a Bruxelles per sottolinearlo a gran voce. I bilanci del '92 sono ancora più pesanti di quelli, già pesantissimi, del '91 segnati dalla guerra del Golfo. E, quel che è peggio, la crisi sta inducendo le compagnie ad una guerra commerciale senza quartiere che minaccia di aggravare la situazione. I conti esatti sono per lo più ancora da fare ma è già sicuro che Air France, colta dalla bufera nel bel mezzo del lavoro di riorganizzazione dopo l'assorbimento di Air Inter e di Uta, perderà l'equivalente di 750 miliardi di lire, Iberia 410 miliardi, Lufthansa 320 miliardi, Sas 148. Poche le isole relativamente felici, come British Airways che chiuderà in utile, e Alitalia, che è praticamente in pareggio. La recessione ha colpito duro, la domanda è calata e per riempire gli aerei le compagnie abbassano le tariffe sicché sono sempre di meno i posti pagati a prezzo pieno, sempre di più quelli venduti a prezzi da liquidazione, Questo ha effetti micidiali sui ricavi e sulla redditività mentre i costi restano elevati. Nella tempesta non volano solo le compagnie europee. Negli Usa si calcola che la crisi abbia divorato, in tre anni circa 10 miliardi di dollari, cioè più di quello che le compagnie avevano guadagnato negli opulenti Anni 80. Clinton si è allarmato e ha istituito una commissione incaricata di indicare una via d'uscita; si parla, tra l'altro, di una riduzione del 10% delle tasse sui biglietti e di crediti d'imposta per chi acquista nuovi aerei. A questo punto, in effetti, anche le case costruttrici cominciano a risentire i contraccolpi della crisi con opzioni disdette, contratti abbandonati, richiesta di dilazione delle consegne. La Boeing, per esempio, ha annunciato che nei prossimi 18 mesi eliminerà 28 mila posti. Un altro gigante, la Pratt and Whitney, che produce motori, prevede 6-7 mila licenziamenti, Il vertice dell'Aea, guidato dal nuovo presidente Otto Loepfe, pre¬ sidente della Swissair, ha portato la patata bollente alla Cee dove ha incontrato Van Miert e Matutas, commissari rispettivamente alla concorrenza e ai trasporti. Le compagnie europee, hanno sostenuto, soffrono oltre che della recessione mondiale di una serie di difficoltà proprie del mercato europeo come il permanere di forti diseguaglianze normative e fiscali, come le infrastrutture sovraccariche o poco razionali (vedi il controllo del traffico, frazionato un una pluralità di enti nazionali). Alcune compagnie in questo momento stanno ricorrendo massicciamente ai tagli del personale: complessivamente saranno arca 30 mila i posti che salteranno nelle venti maggiori compagnie europee. «E' in gioco la sopravvivenza del trasporto aereo in Europa - aveva detto Bisignani a novembre al momento di passare a Loepfe la presidenza dell'Aea - e dunque sono richieste mosse rapide e definitive». Ovviamente le compagnie europee battono sul tasto delle difficoltà anche per convincere le autorità della Cee a non accelerare troppo la temuta liberalizzazione. Ma la crisi è innegabile; una crisi di sovradimensionamento di tutto il settore (solo 4-5 anni fa c'era la gara a chi otteneva prima aerei nuovi dalle industrie, e la Boeing, alla disperata ricerca di personale, aveva suscitato qualche perplessità aprendo addirittura le porte dei propri stabilimenti a personale non qualificato proveniente dall'edilizia). Nel '91 questa crisi era stata mascherata dall'ombra della guerra del Golfo; oggi è chiaro che le cause erano meno contingenti. Vittorio Ravizza Giovanni Bisignani

Persone citate: Attali, Bisignani, Clinton, Giovanni Bisignani, Jurgen Weber, Pratt, Van Miert, Vittorio Ravizza

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Roma, Usa, Uta