Olivetti pace fatta per i 1500 «tagli»

Mobilità e dimissioni volontarie, blocco delle assunzioni Mobilità e dimissioni volontarie, blocco delle assunzioni Olivelli, pace fatta per i 1500 «tagli» ROMA. L'Olivetti e i sindacati dei metalmeccanici hanno raggiunto ieri un accordo per la gestione di 1500 esuberi dichiarati dall'azienda nel 1993, attraverso strumenti non traumatici che consentono di evitare l'ulteriore ricorso alla cassa integrazione straordinaria. Lo rende noto un comunicato dei sindacati Fim-Cisl, FiomCgil, Uilm secondo il quale l'accordo prevede: per 500 lavoratori l'utilizzo della mobilità volontaria ed incentivata come accompagnamento alla pensione; per 150 lavoratori nuove assunzioni altamente professionalizzate; e poi, riduzioni aggiuntive di orario di lavoro, fruibili e non monetizzate, dimissioni incentivate e blocco del turn over. «L'accordo - fanno sapere i sindacati - introduce anche positive novità nel sistema di relazioni industriali, in particolare con la qualificazione ulteriore della commissione sulla qualità, la ripartizione in tre strutture paritetiche della commissione formazione, e l'estensione al '93 del gruppo misto che si occuperà di mobilità e job creation». «Nel processo di riorganizzazione aziendale - affermano i sindacati - viene confermato l'impegno dell'Olivetti a rispettare i prìncipi della legge sulle pari opportunità». Le parti, che si incontreranno ancora il 15 marzo, si sono im- pegnate a sollecitare il governo a rispettare gli impegni sulla politica industriale e sulla domanda pubblica. Positivi i commenti dei sindacati per l'accordo raggiunto. Per Ambrogio Brenna, segretario nazionale della Fim-Cisl: «L'intesa apre una nuova fase nella gestione dei processi di ristrutturazione e riorganizzazione. Il mix di strumenti utilizzati permette di non ricorrere alla cassa integrazione straordinaria, né a soluzioni traumatiche, e di consolidare invece l'occupazione. Nel confronto con l'azienda è indispensabile definire il quadro strategico». Per Roberto Di Maulo, segretario nazionale della Uilm: «L'accordo rappresenta un modello positivo di come sia possibile in un momento così difficile per l'economia e l'occupazione del Paese, in particolare per l'informatica, gestire processi di ristrutturazione complicati senza ricorrere a mobilità, licenziamenti e cassa integrazione straordinaria. Inoltre è positivo che si affronti la gestione degli esuberi, non solo evitando la drammatizzazione sociale, ma anche il fatto che le parti industriali sono state in grado di gestire autonomamente processi complicati senza ulteriori ricorsi alla mano pubblica dello Stato. Resta aperta, comunque, la questione del futuro dell'azienda e dell'informatica nazionale, visto il ritardo non più sopportabile accumulato dal governo rispetto agli impegni assunti in materia di politica industriale e di rilancio della domanda pubblica di informatica». Per Gaetano Sateriale, segretario nazionale della Fiom-Cgil: «L'intesa dimostra che è possibile governare una riduzione di occupazione senza ricorso a provvedimenti pesanti. E' un percorso morbido che prevede come prima tappa un serrato confronto sul futuro di questa azienda». [c. man.] I sindacati «Ma il futuro del settore resta incerto» Carlo De Benedetti, presidente del gruppo Olivetti

Persone citate: Ambrogio Brenna, Carlo De Benedetti, Gaetano Sateriale, Olivelli, Roberto Di Maulo

Luoghi citati: Roma