Il rock di Roggeri voi più di una preghiera

Secondo De André, terze Casale-Di Michele, la Pausini vince tra i giovani. Il pubblico contesta Secondo De André, terze Casale-Di Michele, la Pausini vince tra i giovani. Il pubblico contesta Il rock di Roggeri voi più di una preghiera Zero sconfitto, rovesciati i pronostici SANREMO DAL NOSTRO INVIATO Trionfo delle nuove leve, una sfilza di sorprese. Chi l'avrebbe mai detto? Il Festival cambia pagina, Enrico Ruggeri con il suo rock elegante e la metafora del «Mistero» è il vincitore del 43° Sanremo. Un artista davvero amato e ascoltato dai giovani. Secondo, Cristiano De André, con un brano difficile e intenso, «Dietro la porta». Ultima sorpresa, si piazzano anche le donne: sono terze Rossana Casale e Grazia Di Michele, con la loro fragile «Gli amori diversi». In sala, i fischi hanno seppellito l'annuncio che Renato Zero era arrivato soltanto quinto; non era mai successo e Pippo Baudo ha bloccato il pubblico: «Comprendo il tifo, non permetto l'eccesso», ha detto. Ma intanto, fuori dal teatro i «sorcini» urlavano «Venduti» e «Di Pietro Di Pietro». Il grande favorito Manghi è arrivato soltanto nono. Tra i giovani, ha vinto Laura Pausini, voce classica e potente; seconda l'assai più <moderna Geraldina Trovato con «Non ho più la mia città». Terzo Nek con il suo contestatissimo brano antiaborto. Pippo in smoking, Lorella in elegantissimi abiti Valentino, hanno chiuso ieri notte il Festival della transizione. «Sai che ti dico? Non me ne importa niente a me di Mussolini», diceva ieri a bassa voce il ragazzetto pustoloso addetto al cordone di sicurezza deU'msi, aspettando Alessandra la pasionaria nera. Pigiato fra i sorcini di Zero e i ragazzi dell'Altro festival, esprimeva la sua confusione, come tutti in questi giorni. Fuori dell'Ariston impazza il grande mercato: bancarelle ideologiche, riformatrici, contestatrici, espongono le loro merci in occasione del Festival, questa gara misteriosa che ha attirato quasi 15 milioni di telespettatori per sera, e fino a 7 nella notte per il talk-show. Ultimo Festival della Prima Repubblica, forse. Con qualche accenno di glasnost, come le facce dei giurati apparsi in tv; con qualche manifestazione eccessiva di rottura con il passato, come la clamorosa esclusione di Milva. Con alcuni episodi tuttora inspiegabili nonostante la buona fede dell'agenzia demoscopica Explorer, tipo la promozione dei Fandango, un gruppo di autentici brocchi. E' scomparsa la figura del patron, che ha ormai il volto di un dirigente Rai, e anche la figura del sindaco: Pippione non mancava un giorno; dell'attuale, Canessa, non abbiamo mai visto il volto. Nessuno si mescola con nessuno, non si sa mai che riserva il futuro. La vera novità è ancora televisiva, ed è stato il successo del talkshow. E' come se tutti, a casa, aspettassero dall'umiliazione degli esclusi rivelazioni clamorose, da tg. Ma il caso Pupo ha insegnato l'anno scorso che, nel dolore, è meglio tacere. Così, compostamente raccolti, i trombati hanno abbozzato in silenzio: forse anche loro, come noi, speravano che in questo clima di trasparenza avanzante la bocciatura fosse arrivata davvero, e che fosse magari giusta. Il talkshow è stato il San Vittore senza sbarre di Sanremo. Sanremo, una molecola d'Italia, ha riportato il tremore vero nelle voci dei concorrenti, mai così emozionati e per la prima volta giudicati da giurie scelte con un criterio «giovane», frai 18 e i 45 anni, che hanno sconvolto le scelte abituali. Paradossalmente, è diventato quasi un simbolo Roberto Muralo, così lontano dalla realtà con «L'Italia è bbella». E nella gara che sempre più terrà lontani i nomi che contano, sono diventati protagonisti i beniamini di ridotte fasce giovanili come Andrea Mitiganti, Biagio Antonacci e Cristiano De André, che scrivono e cantano in modo attuale. Più convincenti, più tesi e problematici: il nuovo che avanza? Anche nella lotta per il sempre ambitissimo primato, se ci fate caso, le tre candidature affiorate nei giorni scorsi rappresentano in qualche modo le tendenze sociali del momento: Amedeo Mingili, l'immobilismo di una canzone che non vuol mai cambiare; Renato Zero, il rifugio consolatorio nella fede seguito al crollo delle ideologie; Enrico Ruggeri, il laico problematico e democratico che a tempo di rock chiude i suoi pensieri dentro una parola efficace e di moda, «Mistero». «Famiglia Cristiana» esce con un sondaggio che dà la sua preferenza a Zero, secondo Minghi, primo delle nuove proposte Nek. Non è apparso un personaggio forte fra le donne, ancora in minoranza, la cui immagine resta affidata a ragazze molto moderne ma anche incerte, sommesse, intimiste e defilate come Paola Turci e l'elegantissimo duo Rossana Casale/Grazia Di Michele. Però fra i debuttanti s'è fatta strada la bella grinta della siciliana Geraldina Trovato, che nella sua canzone ha messo una frase di Borsellino ed è una sorta di cantautrice antimafia. Ed è stata premiata dalla critica Angela Baraldi, anche se eliminata. Come sempre alcune delle novità più interessanti sono state lasciate per strada: con la Baraldi, Marcello Pieri. Degli altri vale la pena ricordare Rosario Di Bella, serio professionista, l'efficace Marco Conidi e Bracco Di Greci, con la virulenza intrisa della lezione di Dalla, in un brano adeguato ai tempi: nella vita le circostanze ti portano a diventare guardia o ladro. Marinella Venegoni LA CLASSIFICA ENRICO BUSSEBI/Mistero CHISTUUIO DE ANDRE' / Dietro la porta G. 01 MICHELE A R. CASALE I Gli amorì diversi MATO BAZAR/ Dedicato a te RENATO ZERO / Ave Maria METTA EI RAGAZZI DI «A MEDA I Figli di chi PAOLA TORCI / Stato di calma apparente B. ANTONACCI / Non so a chi credere AMEDEO MINGHI / Notte bella magnifica FRANCESCA ALOTTA / Un anno di noi ANDREA MINGANO!/Sogno ROBERTO MUH0L0 / L'Italia è bbella TULLIO DE «SCOPO / Qui gatta ci cova MIA MARTINI * LOREDANA BERTE" I Stiamo come stiamo D00N0C0RE / Una canzone d'amore Movrrr LAURA PAUSINI / La solitudine G. TROVATO / Non ho più la mia città NEK / In te (il figlio che non vuoi] BRACCO DI BRACI / Guardia o ladro ERMINIO l\mi L'amore vero ROSARIO DI BELLA / Non volevo MARCO CONIDI / Non è tardi FANDANGO / Non ci prenderanno mai TONY BLESCIA / Quello che non siamo Enrico Ruggeri ha vinto il Festival di Sanremo. Rossana Casalee Grazia Di Michele sono terze

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