Il leader dei golpisti «Ero ubriaco»

Yanaev ammette Yanaev ammette Il leader dei golpisti «Ero ubriaco» MOSCA. «Ero ubriaco»: Hennady Yanaev, figura chiave nel fallito golpe dell'agosto 1991, ha raccontato di aver firmato in stato di totale ubriachezza il decreto che lo proclamava presidente del «governo di transizione» della defunta Urss. In un'intervista pubblicata sul quotidiano «Noyy Vzlyad», Yanaev ha inoltre dichiarato di essere rimasto all'oscuro del complotto ai danni di Mikhail Gorbaciov fino al momento della sua convocazione al Cremlino il 18 agosto per firmare il documento che, sempre secondo Yanaev, era stato stilato dal Kgb. «Se avessi veramente partecipato al complotto mi sarei astenuto dal bere», ha dichiarato. Che Yanaev avesse stretti rapporti con la bottiglia era già emerso dai resoconti fatti allora dalla stampa. Alcuni golpisti gli addossarono addirittura la colpa del fallimento del colpo di Stato, affermando che «il nuovo presidente era sempre ubriaco». Quel giorno, ha detto Yanaev, «lavorai tutta la mattina e nel pomeriggio andai a trovare un amico che non vedevo da molto tempo. Bevemmo insieme, come si fa in queste occasioni». Quella sera, «gli altri», tra cui l'attuale ministro della Difesa Pavel Grachev, lo avrebbero convocato al Cremlino per fargli firmare il decreto. Yanaev era stato formalmente incriminato, come autore del golpe, a metà gennaio dell'anno scorso, insieme ad altri dodici ex alti esponenti del governo sovietico, tra i quali figuravano Viktor Grushko, Valéry Boldin, Vladimir Kryuckov, Valentin Pavlov, Dimitri Yazov, Anatoli Lukianov, Gheniy Agheev e Vladislav Acialov. (Agi-Api

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