Antiquariato doc prima al mondo

Federico Zeri: «Esposte anche molte opere che potrebbero stare nei grandi musei» S'e aperta al Lingotto la biennale «Arte antica '93»: soltanto pezzi certificati Antiquariato doc, prima al mondo Oltre duemila oggetti da Europa e Stati Uniti Una mostra sulla cultura dei Savoia tra 700 e '800 Gran folla all'inaugurazione della biennale di antiquariato «Arte antica '93» ieri sera a Lingotto con una vernice sobria che ha ruotato intorno ai tre punti musicali organizzati tra gli stands. Tra gli ospiti il commissario straordinario al Comune Riccardo Malpica, il prefetto Francesco Lessona, il presidente della Regione Gianpaolo Brizio, l'amministratore delegato della Fiat Cesare Romiti. Una realizzazione scenica di notevole effetto ha accolto il pubblico. L'architetto Enrico Valeriani, curatore dell'allestimento, ha voluto simulare una città post-moderna, molto grigia, con grandi lamiere che delimitano gli stands. Qua e là auto d'epoca con manichini futuristi al volante. All'interno, ogni stands è stato allestito in modo differente. Gli espositori hanno scelto soluzioni lineari e fredde per enfatizzare la bellezze dei pezzi esposti o hanno optato per offrire una soluzione ricca di arredi, con pavimenti in legno, tendaggi, grandi camini antichi. Federico Zeri, presidente del comitato scientifico, è apparso soddisfatto mentre si aggirava per gli stands a vedere e rivedere i pezzi di particolare pregio. Ha detto: «E' la prima volta al mondo che una mostra di questo tipo ha un comitato scientifico che garantisce l'autenticità degli oggetti venduti; naturalmente il prezzo di vendita resta di competenza degli antiquari». Ha aggiunto: «Spero che questo evento possa promuovere un nuovo modo di fare mostre-mercato dell'antiquariato nel mondo, ma soprattutto da noi dove il commercio di oggetti d'arte ha subito una pericolosa dequalificazione». Zeri ha sottolineato che l'Italia, uno dei Paesi con la maggiore disponibilità di oggetti d'arte, non ha un albo di esperti. Provocatoriamente ha detto: «Da noi chiunque ha il diritto di autenticare un'opera, compresi dentisti e portinaie». La qualità delle opere esposte a Torino è molto alta e ciascuno degli oltre duemila pezzi esposti (mobili, quadri, arazzi, tappeti. terracotte, argenti, gioielli) proposti da 52 galleristi italiani, europei e americani sono stati verificati dal comitato scientifico. Zeri ha assicurato che almeno 20 opere meriterebbero di essere ospitate nei grandi musei. La mostra è stata molto apprezzata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Fabbri che ha detto: «Questa biennale è ragione di conforto in un momento in cui di conforto c'è molto bisogno». Ha parlato della situazione nazionale caratterizzata da cronache «di ordinaria corruzione» e ha precisato che si sono vissuti «anni di lassismo» mentre oggi si assiste a «una repressione talora esasperata». I lavori per organizzare «Arte antica '93» si erano iniziati nell'estate scorsa con la selezione delle foto delle opere inviate dagli antiquari. Hanno spiegato l'amministratore delegato della società Lingotto Alberto Giordano e la presidente di Expo 2000, Nicoletta Casiraghi: «L'ultimo controllo delle opere da parte del comitato scientifico si è concluso l'altra sera con un giro tra gli stand per verificare la corrispondenza fra gli oggetti esposti e le foto. Ma nessuno ha barato e l'onestà di tutti gli espositori è stata assoluta». Oltre all'esposizione, sono state organizzate iniziative collaterali come il convegno (in programma per lunedì 10 marzo) su «Nuove tutele e garanzie contro il falso in arte» e la mostra «Roma - TORINO - Parigi 1770-1830», a cura di Giovanni Romano, con opere che testimoniano i fermenti artistico-culturali deUa corte dei Savoia negli anni a cavallo tra i due secoli. Tutte le opere provengono da collezioni private. «Arte antica '93» apre oggi al pubblico; l'orario è il sabato e i festivi dalle 10 alle 23, nei giorni feriali dalle 12 alle 23; martedì 2 marzo la mostra chiuderà alle 18. La biennale si concluderà il 7 marzo. Il biglietto d'ingresso costa 15 mila lire (10 mila i ridotti), [m. ca.l Federico Zeri: «Esposte anche molte opere che potrebbero stare nei grandi musei» Il critico Federico Zeri (qui a fianco) ammira una delle opere esposte. In alto (da sin.) Fabbri, Brizio, Romiti e Annibaldi alla «vernice». Nella foto piccola una spilla di Van Cleef e Arpels del '55

Luoghi citati: Europa, Italia, Parigi, Roma, Stati Uniti, Torino