Medaglia al valore per il mini-esercito

Mondiali di fondo: i militari De Zolt, Albarello, Vanzetta e Fauner conquistano l'argento Mondiali di fondo: i militari De Zolt, Albarello, Vanzetta e Fauner conquistano l'argento Medaglia al valore per il mini-esercito E oggi Stefania cerca uno storico bis FALUN DAL NOSTRO INVIATO Le medaglie che danno maggior soddisfazione sono quelle annunciate, perché più difficili da conquistare. E l'Italia, che doveva arrivare seconda ieri ai Mondiali di fondo nella staffetta maschile, ha mantenuto le promesse: il pacifico esercito azzurro con Maurilio De Zolt (vigile del fuoco), Marco Albarello (maresciallo degli alpini), Giorgio Vanzetta (vice-brigadiere della Guardia di Finanza) e Silvio Fauner (carabiniere) ha centrato in pieno il quarto podio, aumentando il tesoro da portare a casa. Nulla da fare contro i fortissimi norvegesi più giovani d'età e dominatori degli Anni Novanta, ma è stato rintuzzato l'attacco a sorpresa della Russia che, con un quartetto compatto e determinato, è riuscita a impegnare i nostri sin quasi al traguardo dei 40 km. Non si era mai visto un spettacolo del genere: una moltitudine di spettatori ha invaso lo stadio della neve e i boschi circostanti. Gli organizzatori si aspettevano 40 mila tifosi, ne sono arrivati oltre 100 mila, tutti paganti. E nella cornice di folla, in uno sventolio di bandiere fra le quali spiccavano molti tricolori, lo show degli atleti ha ripagato tutti. La Norvegia, con i suoi supermen non ha corso rischi. Sture Siversten e Vegard Ulvang nelle prime due frazioni a passo alternato hanno fatto la differenza, ottenendo un vantaggio praticamente incolmabile. Poi Terje Langli (in preda a un leggero attacco di asma) e Bjorn Daehlie («Sono stanchissimo») si sono fatti riavvicinare. Ma l'ultimo frazionista si è persino fermato prima di tagliare il traguardo finale per salutare la folla, mentre si guardava alle spalle per controllare gli italiani in arrivo. In realtà gli azzurri hanno dovuto faticare più del previsto per avere ragione dei russi. I papà volanti (De Zolt tre figli, due ciascuno Albarello e Vanzetta) non pensavano di trovarsi addosso Kirillov e compagni. Temevano piuttosto i finlandesi (quarti), mentre gli svedesi non facevano paura. Gli eredi del «cigno» Gunde Svan sono addirittura franati in sesta posizione e probabilmente il et Skog pagherà con il licenziamento. Spinto dal suo enorme orgoglio, «Grillo» De Zolt ha preso le misure sbagliate in prima frazione. E' uscito dal lancio al nono posto, calpestato dal ceko Budita il quale gli ha quasi rotto un bastoncino, poi è andato spavaldamente all'inseguimento di Silversten e Kirillov, scappati in coppia. E li ha raggiunti saltando sulla pista come l'insetto dal quale ha preso il soprannome. Ma dopo 7 km ha pagato lo sforzo («Avevo i muscoli ormai pieni di tossine») e ha dovuto rallentare vistosamente. Così Marco Albarello ha iniziato la sua gara con 48" di distacco, in terza posizione. L'alpino di Courmayeur si è trovato da solo. Davanti il norvegese Ulvang e il russo Badamshin, dietro il tedesco Belile e il finnico Kirvesniemi. Albarello ha tenuto duro e ha ridotto il distacco da Badamshin a 14"1, dopo che il russo è stato abbandonato dal compagno di fuga. In terza frazione straordinario Giorgio Vanzetta (miglior tempo parziale). Il campione di Ziano di Fiemme ha superato il russo Prokurorov e ha tolto le velleità al tedesco Muhlegg e al finlandese Rasenen. Per Fauner è stato quasi un gioco («Ho provato sino al secondo chilometro a forzare per vedere se riducevo lo svantaggio da Daehlie, ma è troppo forte»). Si è lasciato corteggiare dal cacciatore di soldi Mikahil Botvinov (il russo partecipa a decine di gare, classiche e strapaesane, per cercare dollari) e lo ha strapazzato nell'ultimo chilometro con una volata lunghissima, per conquistare un argento che brilla per noi quasi come l'oro. Il metallo più prezioso è comunque alla portata oggi nella 30 km femminile. L'Italia punta sulla campionessa olimpica in càrica della distanza Stefania Belmondo (raggiunta ieri sera da papà Albino, grazie all'interessamento della Regione Piemonte). Ma per lo scricciolo di Pietraporzio il compito è durissimo: a parte cinque russe in gara, a qualche scandinava in vena di rivincita come la svedese Westin, dovrà vedersela con la rivale-amica Manuela Di Centa che le scatta un minuto davanti. Sfida da scintille sulla neve che vale tutto un Mondiale e non solo quello, con mille risvolti. In gara pure Paruzzi e Bice Vanzetta. Dal trampolino da 90 metri possiamo anche attendere piccole sorprese da Roberto Cecon, Ivan Lunardi e Ivo Pertile. Il primo ha ottenuto il miglior balzo (m. 88,5) ieri nella prova iniziale d'allenamento. Cristiano Chiavegato Centomila tifosi e spettacolo sulle nevi di Falun Solo la Norvegia davanti all'Italia che precede i russi dopo un gran duello Nella 30 km donne anche la Di Centa ha grosse carte da giocare I quattro azzurri sul podio: da sin. Fauner (carabiniere), Vanzetta (vice-brigadiere della Guardia di Finanza), Albarello (maresciallo degli alpini) e De Zolt (vigile del fuoco). Sopra, Fauner alla fine del suo lungo sprint

Luoghi citati: Courmayeur, Italia, Norvegia, Piemonte, Pietraporzio, Russia, Ziano Di Fiemme