Il sindaco cancella i doppi nomi

Il Comune di Alfonsine applica una legge del 1988, ma parte della popolazione insorge Il Comune di Alfonsine applica una legge del 1988, ma parte della popolazione insorge Il sindaco cancella i doppi nomi Cento abitanti ravennati «ribattezzati» d'ufficio RAVENNA NOSTRO SERVIZIO i La signora Anna Maria Faccani d'ora in poi si chiamerà solo Anna. Spiega: «Il Comune mi ha detto che il doppio nome era sbagliato, non so perché. Così ho dovuto cambiare carta d'identità e codice fiscale. La patente per fortuna non ce l'ho. Sono sempre stata chiamata Anna Maria. E' il nome che mia madre voleva portassi. Perché non ho protestato? Contro la burocrazia è meglio rassegnarsi». Più combattiva la signora Maria Teresa Ravaioli, che al suo nome non ha voluto rinunciare, a qualunque costo: «Sulla mia prima pagella c'è scritto Maria Teresa e voglio che resti scritto anche sul mio libretto di pensione». Convinta di essere nel giusto, Maria Teresa Ravaioli si è ribellata all'iniziativa dell'ufficio demografico del Comune che ha rispolverato una circolare esplicativa della legge sull'anagrafe, datata 25 marzo 1988, abolendo d'ufficio tutti i doppi nomi non considerati tali dall'atto di nascita. Vittime del provvedimento, 122 cittadini, 17 uomini, 105 donne, di Alfonsine, importante Comune della provincia di Ravenna, la cui identità è stata messa in discussione da un giorno all'altro senza preavviso, ribattezzati con un atto burocratico. Replica Floriano Antonini, responsabile del servizi demografici del Comune: «Sarà anche un atto burocratico, ma è corretto, rispettoso della legge. Abbiamo solo fatto chiarezza, cercando di fare combaciare il nome risultante dall'atto di nascita con quello registrato sui documenti». In proposito la legge è chiara: in presenza di più prenomi dichiarati va indicato solo il primo se all'atto di nascita risultano preceduti dalla dicitura: «Il dichiarante dà i nomi di....» e seguono più nomi non divisi tra loro da trattini. In sostanza, se «dopo i nomi di» appaiono prenomi come Anna Maria, d'ora in poi - come è successo alla signora Faccani - il Comune di Alfonsine riconoscerà valido solo il nome di Anna. Diverso invece il caso in cui Anna Maria nell'atto di nascita sia preceduto dalla dicitura: «Il nome di...». «E' un assurdo - sbotta Maria Teresa Ravaioli - ai miei tempi le registrazioni all'anagrafe non erano tanto precise e spesso i funzionari del Comune sbagliavano a trascrivere i nomi, figuriamoci se facevano così attenzione all'uso del singolare o del plurale». Insieme ad altre donne che non volevano rinunciare al nome dato loro dalla mamma, Maria Teresa si è rivolta al Comitato di difesa dei diritti del cittadino che ha promosso una petizione di protesta. Il sindaco, il pidiessino Renzo Savini, si è visto costretto a convocare un'assemblea dei 122 cittadini coi quali si è scusato: «La legge è legge, ma avremmo dovuto avvisarvi prima di agire». Comune e cittadini dal doppio nome hanno trovato una via di uscita: chi vorrà continuare a chiamarsi Maria Grazia o Maria Luisa potrà farlo, ma dovrà chiedere il permesso, con apposita domanda, al tribunale, competente nei casi di rettifica dell'atto di nascita. Marisa Ostolani

Luoghi citati: Alfonsine, Comune Di Alfonsine, Ravenna