Napoli il superassessore sfugge alle Fiamme gialle di Fulvio Milone

Dietro la fine dell'ex direttore delle Partecipazioni statali una pista legata al traffico di uranio? Napoli, il superassessore sfugge alle Fiamme gialle NAPOLI. Le accuse, per il momento, sono di associazione a delinquere e ricettazione. Ma gli «007» della Guardia di Finanza sono convinti che i conti in banca dell'avvocato Silvano Masciari, 51 anni, l'ex superassessore comunale del psi che tre anni fa arrivò a cumulare nove deleghe, nascondono un giro vorticoso di tangenti. L'esponente socialista è sfuggito per un pelo all'arresto. Non così altre cinque persone ammanettate nella notte: Iolanda Sirani e Colomba La Ragione, rispettivamente suocera e moglie di Masciari, Addolorata Di Mita, collaboratrice dell'ex cavallo di razza del socialismo napoletano, Iole Girardi, funzionario di banca, Luigi Di Maro, rampollo di una famiglia di costruttori in odore di camorra. Nel mirino del giudice per le indagini preliminari, Gennaro Costagliola, che ha firmato gli ordini di custodia cautelare, c'è la Ltr, la Linea tranviaria rapida di Napoli che avrebbe dovuto entrare in funzione in occasione dei Mondiali di calcio del '90, ma che in realtà non è mai stata aperta al pubblico: una storia di incredibili ritardi, sperpero di danaro pubblico e pesanti irregolarità che ha già portato in tribunale, oltre l'ex assessore, tecnici del Comune e funzionari dell'Ansaldo, l'impresa concessionaria dei lavori. Con l'indagine culminata con gli arresti la Guardia di Finanza sta tentando di accertare se Silvano Masciari abbia intascato mazzette per dare il via libera ai finanziamenti per la realizzazione della Ltr. Secondo gli investigatori, le cinque persone ammanettate la scorsa notte non sarebbero altro che prestanohie per alcune operazioni bancarie «sporche» eseguite dall'ex esponente politico: si tratterebbe di circa tre miliardi, riciclati secondo l'accusa in quote societarie e titoli al portatore. «Per ora non abbiamo elementi tali da farci dire con certezza che i soldi sono frutto di tangenti - spiegano gli inquirenti -. Di sicuro, però, gli im¬ putati non hanno saputo spiegare da dove provengono tutti quei soldi». E' presto per azzardare ipotesi sui possibili sviluppi delle indagini. Al momento si sa solo che nei prossimi giorni la Guardia di Finanza lavorerà anche oltre i confini della Campania, in Calabria e in Lombardia. E' lì che, secondo l'accusa, l'ex superassessore avrebbe esteso i suoi interessi, un groviglio di sigle societarie e conti correnti bancari. Calabrese di origine, ex esponente di punta del psi napoletano e un tempo buon amico del deputato Giulio Di Donato, Silvano Masciari è stato eletto per la prima volta in Consiglio comunale nel 1983, dopo aver militato nella Uil. Ha ricoperto gli incarichi più svariati nelle Giunte succedutesi dall'85 al '90. Nell'89 si è guadagnato l'appellativo di sindaco-ombra, avendo accumulato ben nove assessorati tra i quali quelli alle Municipalizzate e ai Trasporti. I primi guai per lui sono cominciati a (Ucembre del '91, quando i giudici lo hanno condannato a un anno e sei mesi di reclusione per abuso d'ufficio. Il 9 gennaio scorso è stato rinviato a giudi zio per concussione: avrebbe preteso tangenti dal medico manager Pasquale Crispino, poi ucciso in un agguato dì camor ra. Il suo nome figura nell'elen co degli imputati per truffa ag gravata, falso e abuso d'ufficio al processo sullo scandalo della Ltr. Fulvio Milone Silvano Masciari ex «superassessore» socialista al Comune di Napoli

Luoghi citati: Calabria, Campania, Lombardia, Napoli