MA COS'è QUESTA RAI

Sanità, da lunedì nuovi ticket UNA DOMANDA VIETATA MA COS'È' QUESTA RAI? QUANDO il ministro delle Poste Pagani ha detto che la Rai sbaglia a correre dietro alle reti commerciali, molti giornalisti dell'azienda lo hanno accusato di voler svendere la Rai al nemico e qualcuno ha chiesto le dimissioni dell'incauto ministro. Eppure, per una volta, era venuto a galla il centro della questione radiotelevisiva, di cui nessuno parla, come se un tacito accordo dovesse proteggere e conservare sottovetro, nella formaldeide del silenzio, una domanda mostruosa: perché esiste e deve seguitare ad esistere la Rai? L'unica risposta possibile, e cioè che la Rai esiste perché ad essa è affidato un servizio pubblico, è una tautologia: non spiega niente, almeno finché qualcuno non si deciderà a discutere e stabilire, per filo e per segno (sia pure nei suoi caratteri generali, culturali, di riferimento, ma secondo criteri controllabili e dando luogo a verifiche contestabili) che cosa è, in che consiste, questo «servizio pubblico» in omaggio al quale la Rai trova la prova ontologica della sua esistenza. Eppure, il suo carattere primo e indiscutibile non ci sembra affatto difficile da formulare, nella sua piena e pienamente disattesa banalità: la Rai esiste perché eroga un servizio che un privato non avrebbe convenienza ad erogare. E, se questo è vero, è vero anche che la Rai esiste proprio e soltanto per quanto può prò durre di diverso rispetto alle televisioni commerciali. E diverso non vuol dire noioso, vuol dire migliore: certamen te è in quella differenza che sta la ragion d'essere della Rai. Quale sia invece la realtà lo vediamo ogni sera: la Rai rin- PaoloGuzzanti I CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA