NON SERVE SPEZZARE IL TERMOMETRO di Alfredo Recanatesi

Carabinieri, silurato Viesti NON SERVE SPEZZARE IL TERMOMETRO E, un retaggio della cultura degli Anni 30, quando il patriottismo nazionalista permeava, deviandola, l'analisi dei fatti economici, attribuire alle trame di una generica speculazione gli atteggiamenti indesiderati dei mercati finanziari. Ma è un retaggio duro a morire se è vero, com'è vero, che ancor oggi la speculazione viene agitata come spiegazione esaustiva del crollo subito dal valore della lira e, più in generale, del decadimento dell'Italia come Paese nel quale effettuare investimenti remunerativi e sicuri. La sola notizia che Moody's si appresta a verificare il merito di credito dei titoli in lire ieri ha dato la stura a reazioni tanto inusitate quanto sconcertanti. Inusitate perché Moody's non è altro che una sorta di termometro. E' una agenzia americana che produce e vende a caro prezzo analisi sui mercati finanziari di tutto il mondo delle quali gli investitori istituzionali, quali i fondi pensione o le compagnie assicurative, si avvalgono per gestire i loro investimenti ripartendoli di tempo in tempo per scadenze, per valute e per Paesi. Le sue sentenze non sono oro colato, ma non ha alcun interesse a mistificare o, tanto meno, a strumentalizzare le sue analisi perché non potrebbe prosperare, come invece prospera, vendendo prodotti adulterati. fi più che comprensibile, dunque, che nei confronti dell'Italia la frequenza delle sue verifiche si accresca. Se è difficile per tutti noi star dietro agli avvenimenti di casa nostra e coglierne il senso, figurarsi quali difficoltà possa incontrare uno straniero, tanto più se è di quelli che hanno la responsabilità di decidere o di orientare l'investimento di consistenti disponibilità finanziarie. Chi fa il mestiere di Moody's dimostrerebbe ben scarsa professionalità se non intensificasse la sua vigilanza verso un Paese il cui caso non si attaglia Alfredo Recanatesi CONTINUA A PAG. 2 SETTIMA COLONNA

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