Medici chiedono di resfare in ospedale

CARPET'S Per Psichiatria Medici chiedono di resfare in ospedale Con la futura riforma sanitaria le Usi e gli ospedali si trasformeranno in aziende. Non solo: la rivoluzione prevede accorpamenti e smembramenti. Questa prospettiva preoccupa i responsabili della psichiatria. Il bivio di fronte al quale si trova il settore - appartenere agli ospedali o all'Usi unica - sconcerta. Si teme che la seconda ipotesi faccia ripiombare la psichiatria in un isolamento di vecchio stile «manicomiale». Per questo motivo la commissione psichiatria della Regione, composta dai dottori Ravizza, Crosignani, Grillo, Gubetti, Meluzzi e Minuzza ha scritto una lettera al neo-assessore alla sanità Bianca Vetrino per riferire il parere tecnico consultivo emerso «in merito alla collocazione funzionale della psichiatria alla luce ed in applicazione del decreto legge del 30 dicembre 1992 "Riordino della disciplina in materia sanitaria..."». La speranza è che questo parere venga tenuto in conto nella redazione del piano di scorporamenti e accorpamenti che la Regione deve inviare a Roma entro il 2 marzo. Unanime l'orientamento: «La Commissione si è espressa a favore di un modello dipartimentale psichiatrico inserito nell'azienda ospedaliera, composto da una parte interna all'ospedale e da una esterna. La prima comprenderebbe il servizio psichiatrico diagnosi e cura, l'attività di consulenza psichiatrica e i servizi di collegamento presso i vari reparti e divisioni. La seconda parte, territoriale, dovrebbe avere dignità e normativa specifiche ed essere organicamente collegata alla prima. Oggi essa comprende la rete degli ambulatori psichiatrici e in un futuro (non troppo lontano, si spera) i vari presidi comunitari previsti dalla legge regionale 61/89». Gli psichiatri ribadiscono in sostanza che l'assistenza psichiatrica deve comunque mantenere sia il momento ospedaliero sia quello territoriale. La scelta di questo modello si basa su ragioni culturali e scientifiche: «In questa fase storica la psichiatria deve rimanere agganciata alla cultura medica, ma operare a stretto contatto con le scienze umane. La psichiatria è pur sempre una branca specialistica medica». Infine: «Staccando la psichiatria dal suo terreno naturale, l'assistenza specialistica, si finirebbe per isolarla confinandola in una "separatezza" sul territorio, con ripercussioni negative sia sul piano culturale sia su quello scientifico».

Persone citate: Bianca Vetrino, Crosignani, Gubetti, Meluzzi, Ravizza

Luoghi citati: Roma