l'Alitalia riprende il volo

1/Alitciliq riprende il volo 1/Alitciliq riprende il volo Cala il deficit, migliora la gestione MILANO. Si chiamano «poker di cuori» e «invito al volo» le nuove carte, presentate ieri, che l'Alitalia lancia sul mercato, per far volare di più gli italiani, a prezzi scontati in Europa. Ma il vero asso nella manica, il consiglio d'amministrazione l'ha tirato fuori presentando i dati del '92. Va subito detto che è un bilancio complessivamente positivo: l'esercizio registra infatti una perdita di 16,8 miliardi a fronte di un risultato negativo di 43,7 miliardi del '91. Il risultato a livello di gruppo è negativo per 14,7 miliardi, contro un meno 34,5 miliardi di consolidato '91. Come rileva una nota Alitalia, il risultato tiene conto di un accantonamento al fondo oscillazione cambi di 60,3 miliardi. Nel '92 il fatturato ha raggiunto 5428 miliardi con una crescita del 17%. Il valore aggiunto è passato da 1645 a 1953 miliardi, mentre il risultato operativo, già positivo nel '91, ha registrato un nuovo miglioramento raggiungendo i 138 miliardi a fronte dei 37 dell'esercizio precedente. Sempre nel 1992, il valore aggiunto dell'Alitalia è cresciuto di 308 miliardi (1953 contro 1645 nel '91), mentre il risultato operativo, positivo già nel '91, ha fatto registrare un ulteriore miglioramento di 101 miliardi (138 nel'92e37ner91). L'andamento complessivo positivo della compagnia di bandiera è stato reso possibile: 1) da un'efficace azione commerciale (apertura dei nuovi scali di Bogota, Santo Domingo, Singapore, Manila, Seoul, Siviglia, Bucarest); 2) dal lancio di un programma frequent flyers; 3) dall'inserimento in flotta di 17 nuovi aeromobili); 4) dalla gestione (maggiori ef¬ ficienze valutabili in circa 140 miliardi). Sotto il profilo operativo, invece, l'Alitalia ha fatto registrare, rispetto al '90 (il '91, sottolinea la nota, non è un valido termine di confronto a causa della guerra del Golfo), un incremento complessivo del trasporto internazionale ed intercontinentale del 26%, contro un progresso del 6% dell'associazione dei vettori europei (Aea). Anche il coefficiente di occupazione è migliorato (66,3% nel '92 e 65,4% nel '91), insieme alla quota di mercato del traffico passeggeri intemazionale ed intercontinentale che, tra il '90 ed il '92, è cresciuta dell' 1,1%, equivalente ad un valore di circa 300 miliardi. Sempre rispetto al '90, il comparto merci nel '92 ha incrementato il trasportato del 9,4%, contro una crescita dell' 1,6% dell'area Aea. [r. e. s.]

Luoghi citati: Bucarest, Europa, Manila, Milano, Santo Domingo, Seoul, Singapore, Siviglia