L'antiquario invade il Lingotto

// concetto di tesoro artistico portato all'estremo da una nuda serie di containers rivestiti di metallo Pitture, sculture, ori e grandi mobili // concetto di tesoro artistico portato all'estremo da una nuda serie di containers rivestiti di metallo Pitture, sculture, ori e grandi mobili mento del primo '500 venetoemiliano di livello museale: S. Gerolamo penitente e Natività di Andrea Previtali, Incoronazione di Dario di Nicolò Giolfino, Madonna col Bambino e S. Caterina dell'Ortolano, a cui si affianca un morbido, notturno S. Gerolamo di Bernardino Campi (Benappi). Di altissima qualità il '600 pittorico, con il caravaggismo lucidissimo, nordico di Cecco del Caravaggio (Scardeoni), di Louis Finson (Governale), di Dirk Van Baburen (Visconteum). Per non tralasciare le ricchezze della scuola genovese di Assereto (ancora Scardeoni), Orazio de Ferrari (Altomani), Gregorio de Ferrari (Pasti Bencini); il trionfo barocco dell'Adorazione dei pastori di Luca Giordano (Newhouse), e infine i tradizionali fiamminghi di Caretto, Jan Wildens del 1615 e la rubensiana Madonna di Govaert Flinck. Bell'esempio di scultura è il bassorilievo in terracotta del Foggini presentato da Vezzosi. Alla gran pittura della realtà materica nel '700 piemontese e lombardo di Pianca e Guala (Bottega di San Luca) e del Ceruti (Previtali) si uniscono aperture verso la mostra storica con i ETORINO A Biennale internazionale di antiquariato Arte Antica '93, che si apre oggi al Lingotto, non offre soltanto il fascinoso connubio fra una sede prestigiosa e la bellezza dei pezzi esposti. Ma ha anche la legittima ambizione di rappresentare una svolta non effimera nei «valori» del mercato dell'arte e dell'antiquariato, grazie all'iniziativa della presidenza del Sindacato Piemontese Antiquari (in consonanza con la Federazione Italiana Mercanti d'Arte) che, intomo a Federico Zeri, ha raccolto un comitato scientifico di grande competenza internazionale, col compito di esaminare e garantire la qualità delle opere esposte. Originalità e novità improntano anche il primo impatto, per così dire a contrasto, con gli spazi che avevano visto liberamente dispiegarsi le avanguardie russe e statunitensi. Il concetto di «tesoro» d'arte e di arredamento è infatti portato all'estremo da una nuda serie di containers rivestiti di metallo. Ciascuno occulta e protegge il suo tesoro: il fondo oro e l'altarolo ligneo, il fasto della pittura barocca e il «bois de rose» del mobile settecentesco, il bozzetto di scultura neoclassica e il quadrone del romanticismo storico, il mobile di Majorelle e la ceramica Tang. L'oro dell'alta epoca esordisce, con l'umana severità giottesca mista di dolcezza, nello spazio di una chiesa gotica, con l'Annunciazione oggi riferita al Maestro dell'Annunciazione Spinola (Antichi Maestri Pittori) e si estende fino alla preziosità gotica internazionale della Crocifissione del bolognese Pietro di Giovanni Lianori all'inizio del '400 (Sarti). Ad essi si affiancano le squisite miniature presentate dalla Longari, dal trecentesco Neri da Rimini al quattrocentesco senese Giovanni di Paolo. Dopo la bella Madonna lignea del '300 piemontese presentata da Colombari, la scultura più che la pittura domina la presenza quattrocentesca. A partire dalla stupenda Madonna col Bambino a tre quarti di figura in terracotta policroma di Nanni di Bartolo: e qui l'incontro fra i volumi plastici rinascimentali e le fluenze gotiche è degno di Jacopo della Quercia (Corsini). Altamente significativi nella seconda metà del secolo sono anche, in area settentrionale, gli insiemi lignei del Compianto di Cristo veneto-emiliano (Gallo) e del trittico piemontese-lombardo presentato da Pozzallo e un S. Giovanni Battista di Giovanni Angelo del Maino (Benappi). Due aspetti diversi di matura cultura toscana sono infine rappresentati dal forte realismo senese della Testa del Beato Sorore, terracotta di Salvatore di Cornelio e Jacopo detto il Borrona dipinta da Bartolomeo di David (Il Cartiglio) e alla raffinatezza decorativa delle Cestine con fiori e flutti in terracotta invetriata di Giovanni della Robbia (Altomani). Voena presenta uno schiera- due Pecheux ancora della Bottega di San Luca e il Ritratto di Suvarov intagliato nel legno dal Bonzanigo (Antichi Maestri Pittori); siamo ormai, fra guerra e pace, in età napoleonica, e qui eccelle per preziosità anche storica il bozzetto in terracotta del Canova per il Ritratto di Elisa Baciocchi Bonaparte che, nel marmo, caduto l'astro, si trasformò in Musa Polimnia per l'Imperatore d'Austria (Antichi Maestri Pittori). Il grande '800 italiano si apre con il prototipo del romanticismo storico di Hayez, il Pietro Rossi del 1820 (Bottega di San Luca) e si chiude con gli eccellenti De Nittis (Bottega d'Arte Livorno; Parronchi; Il Prisma) e Boldini (Silbernagl; Bottega d'Arte Livorno; Il Prisma). Nei mobili, eccelle come di tradizione il '700 francese di Copellotti, Steinitz e Colombari e italiano di Governale, Ghigo e ancora Steinitz; un trionfo liberty è l'arredamento «La Chicorée» di Majorelle presentato da Tina Biazzi, mentre i quadri dei Sei di Torino esposti da Del Ponte preannunciano la prossima mostra alla Mole. Marco Rosei eQ «Natura morta» di Abraham Bruegei Sotto: tra le statue e statuette in esposizione, particolare pregio ha un bozzetto in terracotta del Canova per il «Ritratto di Elisa Baciocchi Bonaparte» che, caduto l'imperatore, trasformò in «Musa Polimnia» Oggi il via alla grande Biennale internazionale «Arte antica» L'antiquario invade il Lingotto E c'è uno Zeri per garante Una preziosa miniatura e un medaglione del Lingotto

Luoghi citati: Austria, Livorno, Pozzallo, Rimini, Torino