«Achille, hai avuto l'avviso?»
«Achille, hai avuto l'avviso?» «Achille, hai avuto l'avviso?» Come fu che Pirrotta mandò in tilt il pds UNA «VOCE» E LAPAURA PMILANO ORTENTI di «Mani pulite»: due paroline giudiziarie nell'orecchio di Achille (la quercia), e Onofrio (il garofano) manda in tilt il pds per cento minuti. Transatlantico di Montecitorio, metà pomeriggio: Onofrio Pirrotta, notista politico del Tg2, intercetta Cicchetto: «Scusa Achille, debbo dirti una cosa». Si appartano. «E' vero che hai ricevuto un avviso di garanzia?». Occhetto incassa, sbianca, dice: «Non ne so nulla. Chi lo dice?». Pirrotta: «Radio Popolare di Milano. Me lo ha telefonato una mia fonte». «Ah». Metà pomeriggio più qualche minuto, centralino di Radio Popolare: «Pronto? Sono Massimo De Angelis - dice il capo ufficio stampa di Achille -. Chiamo da Botteghe Oscure. Com'è 'sta storia dell'avviso al segretario?». Il redattore casca dalle nuvole, prende tempo: «Quale avviso?». Secondo telefono: «Pronto? Sono Marco Fumagalli», dice il segretario della federazione milane- se del pds. Terzo telefono: «Pronto? Qui è la segreteria regionale del pds». Quarto telefono: «Pronto? Ano, sono della redazione del tiggì 3, con chi posso parlare?». Quinto telefono: «Scusa compagno, sono di Italia Radio, mi dai la redazione?». Sesto telefono: «E' l'Unità da Roma, rimanete in linea, prego». Racconta Piero Scaramucci, direttore di Radio Popolare: «Ci arriva questa valanga di telefonate e ci mettiamo un po' a ricostruire la storia. A tutti diciamo: non è vero niente, la notizia è inventata di sa¬ na pianta. Non esiste nessun avviso di garanzia per Occhetto e la radio non si è mai sognata di dirlo». Smentite a raffica. Stupore in redazione. Sospetti: che sia una manovra di disinformazione? Che sia una provocazione per screditare la radio? Che sia una bugia manovrata per colpire il segretario coi baffi? Ma no. Dietro al mistero c'è Onofrio. Eccolo al telefono, pimpante: «E' stato un equivoco. Ho già chiarito tutto con Radio Popolare. Uff». Sarebbe? «E' andata così. Mi telefona un amico da Milano: Ra¬ dio Popolare ha detto che Occhetto ha un avviso di garanzia». Un amico? «Una fonte». E poi? «Vado in Transatlantico a cercare Occhetto per la verifica della notizia, come avrebbe fatto ogni buon giornalista». La verifica, giusto. «Bè, sai, Radio Popolare è scuppettara, però ci azzecca... E' stata la prima a dare la notizia dell'avviso di garanzia a Craxi... Vedo Occhetto. Gli dico: posso parlarti in privato? Ci siamo appartati per stare a quattr'occhi. Anzi gli ho proprio parlato all'orecchio, per correttezza, perché non volevo propalare». Ma il bisbiglio innesca la valanga. Pirrotta: «Eh, lo so. Mica è colpa mia». Della fonte? «Ho ritelefonato subito al mio amico e questo mi fa: non so se era proprio Radio Popolare, non so se era proprio Occhetto... Capito? Non era più sicuro di niente. Magari, che ne so, ha sentito, su una radiolina qualsiasi, un leghista che straparlava, oppure un socialista». Un socialista? «Per dire». Proprio una valanga: dopo i pidiessini tocca ai giornalisti telefo¬ nare a Radio Popolare. Prima quelli della sala stampa di Montecitorio. Poi quelli delle agenzie. Poi i quotidiani. Scaramucci: «Era già successo: durante l'assemblea dell'Ergife, quella dell'addio-Bettino, è girata la voce che noi avessimo annunciato avvisi di garanzia per metà dei segretari politici. E' un gioco che non ci piace e che questa volta vogliamo chiarire per bene». Chiarire fino alle querele? «Vedremo». Pirrotta («ma no che non mi querelano») è ancora più indignato: «Qui c'è clima da 1792, intendo: clima da Terrore. Basta una mezza parola e per il politico scatta la lama. E poi 'sti segretari, con i tempi che corrono, non si sentono più sicuri di niente». A equivoco chiarito, si torna a navigare sulle notizie vere. Pirrotta scrive. Occhetto va in riunione. I telefoni di Radio Popolare tacciono. Tranne uno: «Pronto? Siamo della sezione del pds di Brindisi». Brindisi? «Sì. E' vero dell'avviso?». Pino Corrias Onofrio Pirrotta (sopra) e Achille Occhetto
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