Prandini al tribunale dei ministri

I magistrati invieranno i dossier che coinvolgono l'ex titolare dei Lavori Pubblici I magistrati invieranno i dossier che coinvolgono l'ex titolare dei Lavori Pubblici Prandini al tribunale dei ministri Per tangenti su appalti Anas a Firenze e Napoli ROMA DALLA REDAZIONE I magistrati che si stanno occupando del capitolo Anas delle tangenti hanno deciso ieri di inviare al Tribunale dei ministri una parte delle indagini che vedono coinvolto l'ex ministro dei Lavori pubblici Giovanni Prandini, in carica fino all'aprile del 1992. Nel frattempo, con un incontro i giudici milanesi e romani che si stanno occupando degli appalti Anas, hanno deciso la divisione delle rispettive competenze per evitare le polemiche finora sorte tra le varie procure. Per quel che riguarda l'invio del fascicolo Prandini al tribunale dei ministri, a far scattare la richiesta, sarebbero due episodi di appalti per costruzione di strade a Firenze e a Napoli, episodi nei quali Prandini risulterebbe coinvolto e per i quali si ipotizza un reato di concorso in concussione. La decisione è stata presa dai sostituti procuratori della Repubblica Giancarlo Armati, Sante Spinaci, Cesare Martellino e Giorgio Castellucci. Il trasferimento materiale degli atti potrebbe avvenire nei prossimi giorni, forse anche oggi. Nel pomeriggio di ieri infatti i magistrati si sono riuniti proprio per preparare tutti gli atti relativi allo stralcio che riguarda Prandini ed eventuali funzionari Anas coinvolti nella vicenda. Su entrambi gli episodi, una volta trasmesso il fascicolo, i magistrati non potranno più svolgere indagini; al loro posto, indagheranno i giudici dell'organo preposto a svolgere indagini sui reati ministeriali. Gli atti sono stati inviati ai magistrati dei tribunali dei ministri di Roma e di Brescia. Ad essere stati trasmessi sono stati i verbali degli inter¬ rogatori dell'imprenditore Antonio Baldi, della «Carriero e Baldi» di Napoli, arrestato a Firenze per corruzione ed ora agli arresti domiciliari. Secondo quanto si è appreso, Baldi avrebbe parlato a lungo dell'ex ministro, anche in relazione all'acquisto dell'albergo «Rosa Camuna» di Borno (Brescia) da parte di una società che sarebbe collegata a Prandini. Nel frattempo, le indagini potrebbero andare avanti senza tutte le polemiche che le hanno finora caratterizzate. L'incontro-scontro conclusosi con una «stretta di mano» a Milano, tra i giudici del «pool mani pulite» del capoluogo lombardo ed i loro colleghi romani ha dato vita ad una sorta di trattato. Milano continuerà ad indagare sui finanziamenti ai partiti, Roma sugli appalti nazionali che hanno dato vita al pagamento di tan genti ai vertici dell'Anas e sui fatti prettamente di competenza della capitale. Tutte le altre procure interressate al fenomeno, indagheranno sui fatti locali di corruzione o concussione.