C'è aria di sciopero generale

C'è aria di sciopero generale Trentin, Larizza e D'Antoni: «O si trova l'intesa o si va allo scontro» C'è aria di sciopero generale Occupazione, i sindacati premono sulgoverno ROMA. Cgil, Cisl e Uil chiedono con forza la riapertura del confronto con il governo e la Confindustria sulla crisi occupazionale, la riforma del salario e della contrattazione; e non escludono, se il negoziato non partirà mai, di ricorrere anche allo sciopero generale. Lo hanno deciso ieri Bruno Trentin, Sergio D'Antoni e Pietro Larizza. La prossima settimana le tre confederazioni metteranno a punto un «documento-piattaforma» per delimitare «l'area del negoziato». In sostanza, Cgil, Cisl e Uil vogliono evitare che la trattativa finisca per diventare «una sommatoria di tutti i problemi ancora aperti». «Il confronto - ha spiegato Larizza dovrà avere come priorità la difesa dell'occupazione. Poi, chiediamo di concludere la seconda parte dell'accordo del 31 luglio sul costo del lavoro, cioè quella relativa ai modelli contrattuali, alla struttura del salario e alla rappresentanza sindacale». Un altro tema che dovrà essere affrontato è per i sindacati quello del recupero del drenaggio fiscale a cui da tempo hanno già detto che non intendono rinunciare». Per la prossima settimana Cgil, Cisl e Uil si sono posti altri due obiettivi: il varo di un documento sulle riforme istituzionali, in particolare sulla legge elettorale, e una riunione con tutte le categorie dell'industria. Quanto alle iniziative di lotta i tre leader sindacali hanno ricordato che stanno proseguendo quelle a livello regionale e che soltanto dopo la ripresa del negoziato, sulla base dei risultati che darà, non escludono il ricorso ad una mobilitazione generale. Ma le polemiche contiuano. Di fronte all'emergenza occupazio¬ ne, ma anche rispetto a vertenze come quella sul lavoro notturno in Fiat, il sindacato «sconta la posizione di subalternità in cui si è cacciato negli Anni 80, quando ha finito col credere all'identificazione fra il bene delle imprese e il bene comune. Per questo non riesce a trovare la strada della mobilitazione dei lavoratori, e non sa proclamare lo sciopero generale che la politica economica recessiva del governo Amato, invece, imporrebbe». Così il segretario nazionale della Cgil, Fausto Bertinotti, leader della minoranza interna, boccia senza appello le confederazioni sindacali e le invita a rinnovarsi. Per Bertinotti la manifestazione che i Consigli autoconvocati terranno sabato a Roma, mostra come la base «abbia assunto un ruolo di supplenza nei confronti di un sindacato incapace di rappresentarla».

Persone citate: Bertinotti, Bruno Trentin, D'antoni, Fausto Bertinotti, Larizza, Pietro Larizza, Sergio D'antoni, Trentin

Luoghi citati: Roma