Miglio montagna ai montanari Revelli è retorica elettorale

Miglio: montagna ai montanari Revelli: è retorica elettorale Miglio: montagna ai montanari Revelli: è retorica elettorale PROVOCA sorpresa l'interrogazione dei deputati della Lega Nord, sulla tradizione «stravolta» daH'immissione di giovani del Centro-Sud nelle truppe alpine. Dall'ufficio stampa del ministero della Difesa dicono che, se sarà il caso, la risposta avverrà nelle sedi opportune. Nessuno parla dagli ambienti militari chiamati in causa: la caserma «Zucchi» di Chiusaforte, dove ha sede il battaglione «Cividale» che fa parte della Brigata Alpina «Julia». Chi boccia l'iniziativa leghista è Nuto Revelli, scrittore e alpino sopravvissuto alla campagna di Russia: «E' solo retorica - sostiene -. Corrono dietro gli alpini perché hanno sempre portato voti elettoralmente parlando. Si gioca ancora sulla retorica, inseguendo l'alpino con la penna sul cappello, e ci si disinteressa del problema di fondo, quello delle valli di montagna che stanno morendo». «In Italia le cose sono cambiate - prosegue Revelli -. Forse quei deputati ignorano che negli alpini, non è da oggi, molte reclute sono giovani nati al Sud che poi si sono trasferiti con le famiglie al Nord». Una pausa e poi: «Mi ha sempre dato fastidio la "retorica alpina". Riguardo al fronte russo parlano solo degli alpini che erano in 60 mila, mentre l'Armata comprendeva in tutto 227 mila uomini: per fare un esempio, ci sono stati, solo tra i dispersi, 4 mila siciliani e 1800 calabresi; tutti hanno pagato al Nord, al Centro, al Sud». La conclusione: «E' solo retorica di comodo. Ma con la situazione d'emergenza che viviamo, non hanno altro cui pensare?». Non prendono posizione più di tanto all'Associazione nazionale alpini. Dice il presidente dell'Ana, Leonardo Caprioli: «Come associazione ci dissociamo completamente da qualsiasi posizione che riguardi le truppe alpine espressa da qualsiasi partito. Però devo dire che ci sono stati 6! ci sono meravigliosi alpini anche al Sud. E' chiaro che sarebbe più logico che l'alpino lo faccia, già chi è al Nord. A dimostrazione però del fatto che per gli alpini l'Italia è uguale dappertutto, fra tre mesi a Bari ci sarà il raduno nazionale dell'Associazione alpini». Pieno appoggio all'iniziativa dei colleglli leghisti da parte del filosofo-senatore Gianfranco Miglio. Afferma: «Condivido l'interrogazione e aggiungo questo. Chi conosce un po' di storia sa che i corpi di montagna, come gli alpini italiani e gli alpenjaeger austriaci, sono sempre stati legati alla montagna perché difendendo la montagna difendevano le loro case. Gli alpini danno un senso di forza, di capacità di tenere il fronte: si pensi a come, nella prima guerra mondiale, contrastarono la "Strafexpedion" tedesca sugli Altipiani. Quindi non si possono annacquare con campani, pugliesi o simili. O con gente sì di montagna come i silani, i quali però conoscono solo tecniche per preparare sequestri di persona». «Credo - aggiunge Miglio - che ci sia un disegno specifico, per togliere di mezzo gli alpini. Gli alpini sono portatori di idee diremmo un po' conservatrici, reagiscono di fronte a vandalismi e ruberie. Gli unici che hanno un'identità, tant'è che qualcuno ha detto che se volesse fare un golpe si appoggerebbe agli alpini. Sta il fatto che gli alpini nella testa degli ambienti romani sono una spina, che va tolta: poiché sono portati a sostenere la Lega Nord, è chiaro che cercano di annacquarli». Infine un'annotazione: «Non sono un tecnico, ma qui mi pare che si rinneghi il concetto della difesa. Gli alpini sono gli unici che possono tenere il fronte e impedire un'invasione verso la pianura. Questo modo di agire del governo mi pare un brutale atto di stupidità». Paolo Quo rio E l'Associazione «Faremo a Bari il prossimo raduno» Lo scrittore Nuto Revelli (a sinistra) e l'ideologo Gianfranco Miglio

Persone citate: Cividale, Gianfranco Miglio, Leonardo Caprioli, Nuto Revelli, Paolo Quo, Revelli

Luoghi citati: Bari, Chiusaforte, Italia, Russia