Mosca 5 golpisti guidano la rivolta dei poveri di Cesare Martinetti

Al corteo molti ufficiali. «Sentenza» nel processo del pois contro Gorbaciov: sia maledetto in eterno RUSSIA Al corteo molti ufficiali. «Sentenza» nel processo del pois contro Gorbaciov: sia maledetto in eterno Mosca, 5 golpisti guidano la rivolta dei poveri Centomila nostalgici contro Eltsin MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sotto le bandiere rosse del «nuovo» partito comunista cinque golpisti hanno guidato ieri la più grande manifestazione contro Boris Eltsin, il suo governo, tutto ciò che c'è di nuovo e di confuso in Russia. In centomila hanno invaso la piazza del Maneggio, santuario di manifestazioni democratiche quando - solo due, tre anni fa - la pere stroika ha tolto il tappo della repressione alla società russa. Ieri la manifestazione ha avuto un segno del tutto opposto: c'erano i comunisti, ma anche i conservatori del Fronte di salvezza nazionale, i monarchici, i nazionalisti di varie tendenze, compresi i «liberaldemocratici» del duce Zbirinovskij. Ritratti di Lenin, Stalin, Saddam Hussein accanto alle insegne zariste giallo-bianche-nere. Tutta l'opposizione costituita, con bandierine e stendardi, ma anche molto «po polo», lacero e impoverito dagli effetti crudeli della riforma: «Guardate le nostre scarpe», di- cevano alcuni ai giornalisti mostrando buchi e toppe. C'era anche molta miseria in quel fiume di gente che usciva dai vicoli scalcinati della vecchia Mosca richiamata dalle fisarmoniche che suonavano le canzoni del tempo di guerra. Era - ieri, 23 febbraio - la giornata delle forze armate, che si chiamava un tempo dell'«esercito sovietico» e che è stata ribattezzata dei «difensori della patria». E c'erano anche i militari, un migliaio, in divisa, soprattutto ufficiali, costituitisi anch'essi in gruppo di protesta e di opposizione, punta dell'iceberg del malcontento tra le forze armate, arrivati a chiedere le dimissioni del ministro della Difesa Graciov perché «incapace di salvaguardare l'attitudine al combattimento dei militari». La giornata si era aperta ufficialmente con l'omaggio al milite ignoto ai giardini di Alessandro. Senza Eltsin, sempre in dacia, a «riposare». La sera prima era stata annunciata la sua presenza; ieri il portavoce ha rispiegato che il presidente gode otti¬ ma salute, aggiungendo però che è stato il medicò a consigliargli la vacanza. Per la manifestazione, il rendez-vous era fissato alle 4 del pomeriggio alla stazione Bielorusskaja. Organizzatori la semiclandestina «Unione ufficiali», il movimento Mosca dei lavoratori (comunisti e radicali) e il Fronte di Salvezza nazionale. L'appello, pubblicato sulla Pravda, chiamava la gente a manifestare cóntro «gli speculatori che stanno compiendo un genocidio». Nei sottopassaggi del metrò molti vendevano lo spumante e le sigarette ricevute a casa per la festa nel «pacco del veterano». Silenziosamente, con le bandiere e gli striscioni arrotolati sotto il braccio, si è formata una gran folla e il corteo si è messo in marcia nella luce di un tramonto gelido e limpido verso il maneggio, attraverso piazza Majakovskij, piazza Puskin, lungo la vecchia via Gorkj, scintillante di insegne al neon in inglese, simbolo della nuova Mosca. In mezzo alla gente cinque golpisti doc: l'ex primo ministro Pavlov, l'ex capo del Kgb Kriuchkov, l'ex generale Varennikov, due ex collaboratori di Gorbaciov come Shenin e Baklanov. Un solo incidente: l'aggressione contro Arkadij Murashov, ex capo della milizia di Mosca, «responsabile» degli incidenti dell'anno scorso, quando la manifestazione fu proibita e gli «omon» si scontrarono con la gente lasciando sul terreno (morto di infarto) un anziano generale. Mentre la nostalgia si autoce- lebrava al Maneggio, al Soviet del quartiere Leningradskij è finito il processo popolare contro Gorbaciov, solo simbolico, ma ugualmente rivelatore. C'è stato chi ha proposto la fucilazione, la maggioranza dei giurati è stata più clemente: maledizione eterna. Il telegiornale di Stato l'ha raccontato in un ampio servizio; della manifestazione contro Eltsin nemmeno un'immagine. Cesare Martinetti Mosca: veterani dell'Armata Rossa urlano slogan contro Eltsin al corteo [foto api

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