«Sì arrivano i barbari» Dopo l'arresto di Carra l'ex segretario dc attacca i giudici di Albino Longhi

Dopo l'arresto di Carra l'ex segretario de attacca i giudici Dopo l'arresto di Carra l'ex segretario de attacca i giudici «Sì, arrivano i barbari» Forlani: atmosfera irrespirabile TANGENTOPOLI SENZA FINE flWH A come si può parW Mlare con pacatezza di queste cose? E' come la calata dei barbari che non risparmia nessuno». Sono le 11 di ieri mattina e Arnaldo Forlani nel corridoio dei ministri ha messo da parte la proverbiale flemma. C'è da capirlo l'ex-segretario de: piano piano, giorno dopo giorno, su di lui si stanno addensando le stesse nubi che hanno provocato il dramma di Bettino Craxi: prima viene chiamato in causa dai verbali d'interrogatorio di un inquisito («un furfantello che neanche conosco», ha sempre detto lui); poi, il suo «portavoce» Enzo Carra viene addirittura arrestato per falsa testimonianza. Roba da far perdere la calma anche ad una persona prudente e pacata come Forlani. Così, l'ex-segretario de ieri mattina non ci pensa due volte a sfogarsi e a dire la sua in una di quelle sale che costeggiano il Transatlantico di Montecitorio. «La verità - spiega - è che ormai si è creata un'atmosfera irrespirabile, in cui la giustizia non c'entra per niente ed è una cosa che rischia di non avere una fine». Ma cosa c'è che non va nel¬ le inchieste di Tangentopoli? «Guardi, l'uso della carcerazione preventiva lascia allibiti. Ormai si mette dentro la gente come arma di pressione, come tortura per estorcere confessioni. Si mette dentro la gente perché qualcuno dice che quella tal persona un anno e mezzo fa gli ha detto una cosa, magari in un bar. E in politica, si sa, si incontra tanta gente, si dicono tante cose, magari scherzando. E allora, io dico, come si fa a pretendere che qualcuno si ricordi quello che ha detto un anno e mezzo prima?». Si riferisce all'arresto del suo portavoce Enzo Carra? «Chiunque conosceva Carra sapeva che non avrebbe avuto né il tempo, né la possibilità per fare quello di cui viene accusato. Comunque, lui è sicuro di non aver parlato con il tipo che lo accusa. Ma questo naturalmente non basta: lui viene messo dentro mentre continua a negare tutto e il suo accusatore magari viene rilasciato o mandato agli arresti domiciliari. Bel modo di fare: uno viene tenuto in arresto finché non dice quello che il magistrato vuole sentire da lui. Ditemi voi cosa c'entra questo con la giustizia? Per me, non c'entra niente. Senza pensare che usando il carcere in questa maniera, questa catena di accuse potrebbe anche non finire più». Ma perché i politici se si sentono perseguitati non si ribellano? «Purtroppo questo fenomeno perverso sta colpendo la politica che non è certo il terreno dell'obiettività. E la cosa all'inizio è stata sottovalutata, tutti hanno pensato di far finta di niente, qualcuno ha pensato addirittura di approfittarne, visto che ne era coinvolto qualche avversario. E questo ha fatto mancare finora un'analisi onesta, imparziale e corretta di quello che sta avvenendo». Si riferisce al fatto che prima è stato colpito Craxi e ora lei? «Forse ci sarà pure una voglia di rivalsa. Mah, chi lo sa?». C'è anche chi, da Craxi a Piccoli, mette in guardia dal pericolo di un golpe. Lei è tra questi? «Certo che la situazione è assai confusa...». Non mancano neanche i democristiani che se la prendono con il Tgl per come riporta le notizie di Tangentopoli. Gerardo Bianco arriva a dire che è più imparziale il Tg3; lei che ne pensa? «Diciamo che anche al Tgl, come tutti, cavalcano l'onda. Tutti fanno i surfisti. Ma questa è una cosa che avviene spesso. Si racconta che Angelo Musco (un attore comico siciliano, ndr), che era un tipo divertente, fu ricevuto da Mussolini a piazza Venezia. Appena entrato nello studio il duce gli chiese: "Lei, Musco, naturalmente è fascista?". "Eccellenza - fu la risposta di Musco - io sogno marinaro". Come dire: io vado dove va il vento». Questo al Tgl. Pure «Il Popolo», però, a sentir qualche deputato democristiano non è che prenda posizione. Riporta solo le notizie degli arresti senza nessun commento. In altre parole non vi difende... «Forse mancano gli editoriali energici che una volta faceva Bertoldo. Non siamo più a quei tempi». Ma neppure il segretario del suo partito, il suo successore, Mino Martinazzoli, ha fatto certo la voce grossa per i metodi usati dalla magistratura nella inchiesta sulle tangenti. Lei si aspettava qualcosa di più? Alla domanda Forlani torna ad essere quello di sempre, e come se niente fosse ad una domanda risponde con una domanda: «Di che cosa stiamo parlando? Beh, lasciamo perdere. Allora ci vediamo...eh». Augusto Minzolini «Anche il Tgl cavalca l'onda E sul Popolo mancano gli editoriali di Bertoldo» Interno POLI E Dopo l'arresto di C«Sì, arrivForlani: atROMA i può parpacatezza me la calaon rispare 11 di ieri rlainie la Sopra: Enzo Carra, già portavoce di Forlani A sinistra: il direttore del Tgl Albino Longhi

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