Coro ministro non vedrai più il Sole di Raffaello Masci

Coro ministro, non vedrai più il Sole Coro ministro, non vedrai più il Sole «24 Ore» censura il nome del titolare dell'Industria SILENZIO STAMPA GROMA IUSEPPE Guarino. Questo nome non lo vedremo più scritto sulle pagine del «Sole 24 ore». Espulso, condannato, ostracizzato. Ieri il quotidiano economico diretto da Gianni Locatelli apriva con un fondino senza firma, sobriamente intitolato «Ai lettori». «A partire da domani (oggi per chi legge, ndr) - annunciava il corsivo - il Sole 24 ore si asterrà dal pubblicare il nome del ministro dell'Industria, professor Giuseppe Guarino». «Naturalmente - conclude il giornale non mancherà di informare i lettori sull'attività, i problemi e i provvedimenti del ministero, ma considera il ministro in carica alla stregua di un anonimo titolare». Il quotidiano ha voluto in questo modo punire Guarino per il braccio di ferro sostenuto con Amato al momento del rimpasto, e definisce questo suo comportamento «arrogante disprezzo per ogni regola di buon governo». Quanto al verdetto di «innominabilità», sarebbe «l'unico modo per far intendere il proprio civile disgusto». La vittima designata - l'Innominato - ha ostentato di non aver accusato il colpo. In una conferenza stampa ha affer- mato che «risponderà in modo gentile e garbato» alle invettive locatelliane: «Sono sicuro che alla fine il quotidiano sarà dalla mia parte». E quale sarebbe questa «parte» se non il seme della discordia delle privatizzazioni? Su questa vicenda le posizioni del ministro divergono da quelle della Confindustria, proprietaria del quotidiano. Ma il sindacato degli industriali ha voluto subito chiamarsi fuori dalla polemica. Giancarlo Lombardi, mem¬ bro della giunta della Confindustria nonché presidente del Sole 24 ore, declina ogni responsabilità nell'accaduto: «Non ho contribuito all'editoriale e non ero stato informato preventivamente dell'iniziativa». Però, conferma che «non c'è alcun disaccordo rispetto a quanto ha scritto il giornale: «Tra me e il direttore del Sole esiste una totale convergenza di valutazione». Insomma, Guarino si è inimicato gli imprenditori e la mossa del Sole ben gli sta. «A me comunque le liste di proscrizione non piacciono. Sono molto preoccupato - dice il direttore del Giorno, Paolo Liguori - perché non si tratta di una decisione giornalistica. Quello di Locatelli è un delirio di onnipotenza che lascia trasparire una precisa volontà della Confindustria, come a dire "appoggiamo Amato ma fin tanto che fa come diciamo noi". Quanto è accaduto mi sembra una pesante ingerenza e un arbitrio della proprietà». Chi invece la pensa in modo opposto è Vittorio Feltri, direttore dell'Indipendente: «La scelta del Sole è assolutamente legittima, è un'azienda privata e fa quello che vuole. La mossa è sicuramente efficace, basta vedere l'eco che ha generato. Comunque noi dell'Indipendente replicheremo all'iniziativa del "silenzio stampa" con una rubrica quotidina dal titolo "Rumore stampa" in cui comparirà ogni giorno la sciocchezza più rilevante che avrà combinato o detto Guarino». Pacato il direttore di Italia Oggi, l'«altro» quotidiano economico, Paolo Panerai: «Il Sole esprime le legittime posizioni della sua proprietà e quindi ritiene di doverle sostenere anche non nominando più un ministro della Repubblica. Noi, non avendo alcuna causa da difendere, non potremmo agire allo stesso modo». «Le posizioni del Sole sono analoghe alle nostre in materia di privatizzazioni - dice il condirettore del Giornale Federico Orlando -, la battaglia potremo combatterla insieme, ma noi continueremo a nominare Guarino. La scelta del Sole può valere solo come provocazione». Raffaello Masci Il direttore dell'Indipendente «Pubblicheremo giorno per giorno tutte le sciocchezze che dirà» Sotto: Paolo Uguori Sopra: Paolo Panerai

Persone citate: Federico Orlando, Giancarlo Lombardi, Gianni Locatelli, Giuseppe Guarino, Locatelli, Paolo Liguori, Paolo Panerai, Paolo Uguori, Vittorio Feltri

Luoghi citati: Italia