«Anche il cittadino possa ricorrere alla Consulta»

Torre Annunziata, la madre ogni giorno affigge manifesti alla memoria E' la proposta del presidente Casavola «Anche il cittadino possa ricorrere alla Consulta» Ma solo per le questioni rilevanti Un filtro per vagliare quali siano ROMA. Un cittadino potrebbe ri¬ volgersi direttamente alla Corte Costituzionale senza più ricorre re alla magistratura per veder ac- colte le sue ragioni. La «rivolu zionaria» proposta è stata lancia ta ieri dal presidente della Con sulta Francesco Paolo Casavola nel corso dell'annuale conferenza stampa sul lavoro svolto nel '92 dai quindici giudici costituzionali. L'Alta Corte ha mantenuto il primato assoluto in Europa di giustizia a tempo di record: ogni verdetto viene emesso in media dopo appena 167 giorni, cioè neppure sei mesi dopo l'arrivo di un fascicolo. Secondo il professor Casavola, il diritto di accesso del cittadino alla giustizia costituzionale, che «va esteso anche a chi non ha mezzi economici», resta, tuttavia, subordinato a «questioni veramente e socialmente rilevanti». Basterebbe solo un filtro per vagliare l'interesse di carattere generale dei quesiti che intende sottoporre al tribunale delle leggi. Attività della Corte. L'attività della Corte è meno «romanzata» di quanto si può credere: non esistono - ha detto Casavola - presunti orientamenti prò o contro governo e Parlamento, non esistono «opinioni dei giudici rispetto a opinioni dei partiti». I giudici costituzionali sono vincolati solo dalla «logica giuridica e dalla Costituzione». Lotta politica. Per Casavola, di fronte alla possibile incostituzionalità di certi provvedimenti come Ilei (imposta comunale sugli immobili) sulla casa di proprietà e la sua indetraibilità dall'Irpef - il contribuente, in alternativa al ricorso alla commissione tributaria, può perseguire la via della «lotta politica per far cambiare provvedimenti che, pur I giustificati dalla necessità di tu¬ li professor Cas vola telare interessi collettivi, non si giustificano né nel modo, né nel titolo del prelievo». Referendum. Casavola ha precisato che la sentenza che ha dato via libera al referendum sul sistema elettorale per il Senato non impone al Parlamento di correggere la legge, in caso di vittoria dei «sì» nella prossima consultazione popolare. Matrimoni concordatari. «Non ci imbarazza affatto», ha detto Casavola, che domani la Consulta si occupi della competenza esclusiva dei tribunali ecclesiastici in materia di nullità di matrimoni concordatari ad appena dieci giorni dalla clamorosa sentenza della Cassazione che ha ritenuto, invece, competente il tribunale civile. La decisione dei giudici costituzionali in materia resta, quindi, «impregiudicata». Pensioni. Casavola ha, poi, ammesso che governo e Parlamento non hanno dato esecuzione ad alcune sentenze della Corte, come quelle sulle pensioni d'annata e sul rimborso dell'Irpef sulle liquidazioni. Ma la Consulta «non può mandare al governo un ufficiale giudiziario». D'altra parte «non esiste una strategia di vanificazione delle sentenze della Corte Costituzionale: se ci fosse si aprirebbe una crisi istituzionale. Per fortuna c'è ancora una possibilità di dialogo. Non è il caso di drammatizzare». Espropri di terreni. Se risulterà che la recente legge che restringe ulteriormente gli indennizzi per espropri per pubblica utilità - ha detto Casavola - non tutela, ma «privilegia» in misura sproporzionata gli interessi collettivi rispetto a quelli dei proprietari, la Corte non esiterà a dichiararla incostituzionale. li professor Casavola

Persone citate: Casavola, Francesco Paolo Casavola

Luoghi citati: Europa, Roma