Lupara in discoteca 2 morti

Lotta feroce tra bande rivali, tre feriti nelle sparatorie Lotta feroce tra bande rivali, tre feriti nelle sparatorie lupara in discoteca/ 2 morti Carnevale di violenza nel Nuorese SASSARI NOSTRO SERVIZIO Due giovani uccisi da una banda di rivali in un paesino dell'interno, un terzo che lotta contro la morte. Altri due feriti nel corso di un'altra sparatoria sono ricoverati in un ospedale a Nuoro. E' pesante il bilancio dell'ultima domenica di Carnevale in Sardegna. Un'esplosione di violenza che si deve forse all'alcol - droga dei poveri che nelle zone interne dell'isola è certo meno cara di eroina, cocaina o hashish -, alla grande facilità con cui qui è possibile procurarsi un'arma da portare impunemente in pubblico, persino nelle sale da ballo. L'episodio più tragico dello scorso fine settimana, un giallo, ha avuto come teatro le stradine di Bultei, circa 1300 abitanti, villaggio di mezza montagna al confine tra le province di Sassari e Nuoro. Era da poco trascorsa l'una di notte e una cinquantina di persone ballavano e chiacchieravano in un garage di via Becchi, riciclato in discoteca senza pretese. L'atmosfera festosa non era riuscita a tenere lontani dalla sala gli umori che da tempo avvelenano i rapporti tra due gruppi contrapposti di giovani. Ma non c'è stato allarme, secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, quando il pastore Francesco Mellino, 27 anni, di Bultei, è entrato nel locale e si è fatto strada tra le maschere avvicinandosi al compaesano Sebastiano Manzoni, 31 anni, allevatore. I due hanno parlottato, poi si sono diretti verso l'uscita. Per strada hanno trovato Antonio Porcu, 23 anni, operaio in un cantiere dell'Azienda delle foreste. I tre hanno scambiato ancora qualche parola. Poi testimoni hanno udito sei colpi dì pistola in rapida successione (in seguito si accerterà che si trattava di una calibro 9, arma da guerra). Un attimo di sbigottimento, sorpresa, e dalla discoteca tanti si sono precipitati in strada per vedere che cosa stesse accadendo. Ma appena fuori i ragazzi in maschera sono stati sorpresi da altre esplosioni. Una corsa in direzione delle detonazioni e laggiù, a 300 metri di distanza dal piccolo garage trasformato in night, in una via tra le case che confinano con i campi, hanno trovato An¬ tonio Porcu e Francesco Mellino riversi al suolo, già morti: uccisi dai pallettoni esplosi da un fucile e poi «finiti» con i proiettili di rivoltella. In gravissime condizioni, Sebastiano Manzoni, unico superstite, è stato trasportato all'ospedale di Nuoro. Che cosa può essere acaduto tra quei tre ragazzi? Alla prima domanda dei carabinieri subi- to intervenuti, bocche cucite. Nessuno dei ragazzi che al momento della sparatoria partecipava alla festa in maschera ha voluto dire quanto aveva sentito e visto. Molti sono rimasti gli interrogativi senza risposta. Sembra certo che tra i protagonisti del dramma non corresse buon snague, ma nessuno ricorda frizioni tanto aspre da «giustificare» un omicidio. E poi, se Manzoni era «nemico» del compaesano che l'ha avvicinato nella discoteca, come mai l'ha seguito senza timori? Pare accertato che contro Manzoni abbia fatto fuoco Antonio Porcu, ma Mellino aveva allacciata alla cinta la fondina della pistola. Arma che è sparita dopo che i due sono stati uccisi. Allora chi ha sparato a Porcu e Mellino? Mistero fitto. Voci incontrollate attribuiscono il duplice delitto ad una immediata vendetta organizzata da amici di Manzoni. Ma sembra quasi impossibile che i «giustizieri» siano riusciti ad attuarla nel giro di qualche minuto. Il giallo nasconde troppe pagine importanti. I carabinieri sperano di trovare spiegazioni scavando nella vita di quei tre giovani, e le indagini proseguono a ritmo serrato. La notte di sangue di Bultei era stata preceduta, a Nuoro, da un altro episodio di violenza. All'uscita da una discoteca, qualche ora prima dell'alba di domenica, due giovani di Mamoiada erano stati aggrediti e feriti a revolverate da uno sconosciuto che indossava una tuta da meccanico. Tutto per una banale discussione nella quale si dice'abbia avuto un peso determinante l'alcol. Subito ricoverati in ospedale, i due ragazzi non sono apparsi gravi e hanno, reagito bene alle cure dei medici. Nessun esito, invece, per le ricerche subito avviate dai carabinieri di Nuoro. Dell'uomo vestito da meccanico che ha fatto fuoco nessuna traccia. Corrado G randesso

Luoghi citati: Bultei, Mamoiada, Nuoro, Sardegna, Sassari