Liverpool provincia dell'inferno

NELLA liverpool, provincia dell'inferno «Questa città ha sofferto troppe tragedie» NELLA METROPOLI VIOLENTA L'autrice di questo articolo, Maggie O'Kane, nei giorni scorsi ha vinto in Inghilterra, con altri due reporter del Guardian, il premio «What the papers say-Giornalista dell'anno». E' stata la prima donna a ricevere questo riconoscimento. SUA figlia aveva sette mesi: dormiva quando l'aveva lasciata fuori dal centro commerciale Teseo di Liverpool, nello Strand. Doveva entrare soltanto per comprare un po' di pane. Al suo ritorno, la carrozzina era ancora lì, ma Gillian era scomparsa. Urlando, Susan Stafford cominciò a cercare all'interno del centro commerciale. Poi si aggrappò alla giacca di una poliziotta. «Trovate mia figlia», urlò. Più tardi, mentre era alla centrale di polizia, a tre miglia di distanza sua figlia Gillian veniva bruciata viva sotto un cumulo di detriti. Alcune persone dissero poi di aver visto due ragazze che attraversavano la strada con una bambina stretta tra loro. Dieci giorni fa, all'ora di pranzo, Susan Stafford era in cucina, nella sua casa di Bootle, a Liverpool, non lontano dal centro commerciale dello Strand. Stava guardando il giardino, quando è arrivata la notizia che un bambino di due anni, James Bulger, era scomparso proprio in quel centro commerciale. A poca distanza dal luogo dove 11 anni prima sua figlia era stata rapita e poi trovata nuda sotto un cumulo di pietre e pezzi di legno in una discarica di periferia. Quando Sue Stafford ha ascoltato a Badio Merseyside la notizia di James Bulger, è scoppiata in lacrime. Poi è uscita, per cercare tracce lungo la ferrovia. Sabato notte, infuriata, ha telefonato alla polizia di Bootle: perché non lanciate un appello affinché la gente partecipi alle ricerche? Quindi ha cercato il numero della famiglia Bulger, per dire che tutto sarebbe andato bene, che avrebbero trovato il bambino. Domenica, la radio ha comunicato che il corpo del piccolo era stato trovato sui binari della ferrovia. Martedì ha saputo che la folla si era radunata a Snowdrop Street e che la polizia aveva arrestato un ragazzino di 12 anni. «Vorranno linciarlo», disse al marito. Andrew GUI, 19 anni, corre lungo Snowdrop Street. Martedì notte, Andrew era a Snowdrop Street con la folla che inneggiava al linciaggio. «Il rumore di quella folla che chiedeva il sangue... Sembrava di essere a una partita di calcio del Liverpool. Mi vergognavo, era la mia strada...». Liverpool è una città frustrata e Snowdrop Street è un simbolo di questa frustrazione. All'ora di pranzo, nel pub Jawbone, la gente non ha voglia di parlare. Aspettano di conoscere nuovi indizi dalla ricostruzione proposta dal programma Crimewatch. Sono dispiaciuti per quanto è accaduto a Snowdrop Street, per la famiglia del ragazzo di 12 anni. Il giovane è stato rilasciato dopo un giorno, senza scuse. «Ci sentiamo sporchi, volgari e vulnerabili. Ma è come dicono tutti, questo succede a Liverpool, ancora una volta Liverpool», dice il proprietario. «La stampa ci sta rovesciando addosso di tutto, come accadde dopo Hillsborough» (lo stadio di Sheffield dove, nel 1989, in occasione della gara Liverpool-Nottingham Forest, 93 persone morirono schiacciate dai tifosi entrati senza biglietto, ndr). Il detective Albert Kirby, che dirige le indagini, tiene una conferenza stampa ogni giorno alle 11. Ci sono sette troupe televisive e duecento reporter che pendono dalle labbra di Kirby. Quasi tutti i giornalisti hanno lasciato in pace la famiglia. Liverpool non ha mai dimenticato o perdonato il comportamento della stampa a proposito delle vicende dello stadio Heysel di Bruxelles («i tifosi del Liverpool erano ubriaconi») e di Hillsborough. Ancora oggi Eddie Bimmer, cinquantenne, non riesce a sopportare l'atteggiamento dei giornali londinesi. «Il Sun scrisse che i supporter del Liverpool pisciarono sui loro morti per poi chiedere scusa», dice. Lungo Roughwood Road, dove James Bulger uscì di casa per l'ultima volta dieci giorni fa, c'è U pub Roughwood. All'interno, un giovane non trattiene la sua rabbia: «Perché non andate a farvi fottere e ci lasciate in pace. La gente ne ha abbastanza di voi». Gli uomini sono frustrati, arrabbiati, ostili, le donne guardano fisse in avanti e dicono: «E' meglio che ve ne andiate». La zona dove James Bulger viveva è una di quelle dove i tassisti vogliono essere pagati prima di portartici. Ma il corpo di James Bulger è stato trovato non lontano dal centro di Liverpool. I suoi killer lo hanno portato alla morte camminando per due mi¬ ra rciali glia lungo strade trafficate. Là, vicino alla ferrovia, dove domenica c'era solo un bouquet, ora c'è un mare di fiori. Fra i tanti biglietti, quello di Gemma, lasciato vicino ai fiori che stanno appassendo: «Caro James, non ti conoscevo, ma sono molto triste per quello che ti è accaduto. P.S.: mio nonno si prenderà cura di te in Paradiso». Fra i mazzi di fiori ci sono anche giocattoli, cui tanti bambini hanno deciso di rinunciare. Dice un messaggio: «Riposa in pace, James. Eccoti un piccolo orsacchiotto da abbracciare». Ora Liverpool è terrorizzata per i suoi bambini. Al negozio Mothercare, fioccano le richieste per avere le «dande» quelle specie di redini per tene-e sempre sotto controllo i bambini. Una madre ansiosa chiede a un assistente di inserire richiesta nell'elenco. Al negozio sono già arrivate 70 domande d'acquisto. Fuori, c'è una madre che ha ideato un curioso sistema per non perdere di vista i 5 figli. La donna cammina davanti, i due più piccoli le stringono le mani e dietro gli altri tre si sono legati per non smarrirsi nelle strade affollate. L'altro giorno, un tassista ha portato il figlio di 4 anni a vedere «La Bella la propria e la Bestia» in un cinema deUo Strand. Lo ha fatto sedere sulle sue ginocchia per vedere U film: «Non so perché, ma volevo che stesse sulle mie ginocchia». Nel centro commerciale neUo Strand, U cortile centrale ora è sorvegliato da giovani sentinelle. Ragazzi che indossano un giubbotto uguale badano ai piccoli neUe carrozzine. «Siamo tutti frustrati. James Bulger non apparteneva a sua madre, apparteneva alla gente di Liverpool», dice la signora ConnoUy mentre si affretta a tornare a casa col figlio prima che faccia buio. Vicino ai binari del treno dove è stato trovato U corpo di James Bulger, Eddie Rimmer sta facendo l'ultima corsa del giorno con U suo taxi. Suo figlio Cari è morto a . Hillsborough. Aveva 21 anni. Lui odia i giornalisti per tutte le imprecisioni che hanno scritto aUora su suo figlio. Svolta con l'auto sulla via principale, oltrepassa la strada che costeggia U muro del cimitero, U punto dove una settimana prima sono passati due ragazzini per portare aUa morte James Bulger: «Dietro quel muro riposa mio figlio - dice -. Abbiamo avuto l'Heysel, abbiamo avuto Hillsborough e ora abbiamo anche questo». Maggie O'Kane Copyright «The Guardian» e per l'Italia «La Stampa» Sei persone arrestate La famiglia della vittima lancia un appello «Lasciateli stare» Ma si temono nuovi disordini James Bulger il bambino di due anni ucciso a Liverpool Sopra, il momento in cui viene rapito nel supermercato A destra, alcune madri coi loro figli aspettano notizie davanti alla stazione di polizia [FOTO GUARDIAN-AP] Ora la gente ha paura e nei centri commerciali gruppi di sentinelle vigilano sui minori