Cuba rivoluzione col voto di Foto Ansa

Dal numero delle schede bianche il segno dell'estensione del dissenso, Castro si batte in prima persona Dal numero delle schede bianche il segno dell'estensione del dissenso, Castro si batte in prima persona Cuba, rivoluzione col volo //pc è solo in lizza, ma rischia L'AVANA NOSTRO SERVIZIO «Sono tutti tuoi candidati». Lo slogan è dovunque. Sui murales, sui manifesti, sulla prima pagina del Granma, l'organo ufficiale del partito. La televisione di Stato martella: «Il dovere di ogni patriota è votare in massa e uniti». E' giorno di elezioni, domani a Cuba, le prime con voto diretto e segreto nei 34 anni di storia della «Revolution». Non è il segnale di una vera apertura politica, sono elezioni dimezzate in cui l'unico partito ammesso è quello comunista, ed in lizza ci sono esattamente tanti candidati quanti i 589 seggi dell'Assemblea Nazionale, perché dalle urne non spuntino fuori nomi sgraditi. Ma nell'isola l'attesa è grande, e per il regime è una prova del fuoco cruciale: un plebiscito, ha spiegato lo stesso Castro, a favore o con¬ tro il sistema socialista. Un'opzione che non compare sulle schede, ma si gioca su una semplice questione di percentuali. Per essere eletti, i singoli candidati della lista unica devono ottenere almeno il 51 per cento dei voti validi nei rispettivi collegi elettorali. Nelle elezioni municipali del 20 dicembre scorso l'affluenza di votanti è stata altissima, il 97,2 per cento, ma il numero di schede bianche e nulle, e quindi implicitamente di protesta, è stato abbastanza grande da allarmare il governo. Per «vincere» questo referendum non dichiarato, Castro deve dunque poter dimostrare che l'appoggio popolare al regime continua alto: che, cioè, i voti di protesta siano al massimo quanti a dicembre. Sarebbe un segnale di forza che gli permetterebbe di guadagnare tempo. Gianluca Bevilacqua «Tutti sono candidati», avverte la campagna di Castro [foto ansa]

Persone citate: Castro, Gianluca Bevilacqua

Luoghi citati: Cuba, L'avana