Martelli si ributta nella mischia di Claudio Martelli

Nei piani dell'ex ministro un gruppo parlamentare con venti deputati reclutati tra psi, pds e Verdi Nei piani dell'ex ministro un gruppo parlamentare con venti deputati reclutati tra psi, pds e Verdi Martelli si ributta nella mischia Conta ifedelissimi per un nuovo partito ROMA. Alle 10 del mattino nascosto nella schiuma da barba davanti ad uno specchio della barberia di Montecitorio, Achille Occhetto svela quello che si muove nella confusione di questa fase politica. Naturalmente U segretario del pds ne parla dal suo punto di vista, ma vale la pena di ascoltarlo lo stesso, perché forse qualcosa di vero nelle sue parole c'è. «Qui - spiega mentre il rasoio gli sfoltisce il celeberrimo baffo - in tanti raccontano balle ed è una balla anche quella che io abbia detto di "no" ad un governo capeggiato da Segni. In realtà Martinazzoli mi ha proposto per la presidenza del Consiglio i nomi di Segni e di Prodi, ma subito dopo ha aggiunto: "Non so, comunque, se ce la faccio. Magari si potrebbe più in là". Per cui io non ho detto nessun "no" a Martinazzoli su Segni, semmai gli ho ripetuto quello che avevo spiegato ad Amato, e cioè che il pds poteva entrare solo in un vero governo di "svolta", rinnovato completamente negli uomini. Adesso vediamo che succederà: ad esempio tutto questo agitarsi di Formica, lui dice di essere un giocatore di poker, lo vedremo alla prova dei fatti. C'è anche questa storia dell'intenzione di Martelli di formare un gruppo parlamentare autonomo, ma, da quanto ne so io, ne stanno ancora parlando...». Già Martelli, anche se l'ex-delfino di Craxi, ì'ex-ministro della giustizia, l'ex-socialista, si è ritirato sull'Aventino, il suo nome fatalmente fa capolino in tutti i discorsi dei personaggi di primo piano della politica nostrana. E al suo nome si accompagna ovviamente un interrogativo: cosa farà Martelli? Per ora l'ex-ministro della Giustizia si è dato una pausa di riflessione operosa. E in queste settimane - cioè da quando ha dato le dimissioni dal governo e dal psi dopo essere stato ricevuto da un avviso di garanzia per il crack del Banco Ambrosiano - Martelli ha sondato molta gente e messo in cantiere una serie di progetti. Idea fissa dei suoi discorsi è la costruzione del nuovo partito democratico e la convinzione che gli attuali partiti, a cominciare dal psi, siano ormai esauriti. «Il tempo è venu¬ to - ha scritto in un linguaggio da profeta nella lettera ai radicali di superare gli attuali partiti per giungere a nuove unioni, a sintesi diverse, a un ideale partito o federazione o alleanza democratica». Questo ragionamento sta alla base del progetto più prossimo che Martelli sta accarezzando: quello, cioè, di creare un gruppo parlamentare autonomo che do¬ vrebbe essere uno dei trampolini di lancio del nuovo partito democratico. L'ex-esponente socialista ancora non sa se e quando metterà in pratica questo disegno, ma che la cosa sia allo studio è un fatto certo. Del nuovo gruppo parlamentare dovrebbero far parte ex-deputati del psi, dei Verdi ed altri magari provenienti dal pds (si racconta che in un incontro con Emanuele Macaluso il 31 gennaio scorso Martelli abbia discusso proprio di questo). Nelle intenzioni dovrebbe nascere un nuovo gruppo parlamentare di una ventina di deputati destinato a diventare il motore trainante per la creazione del nuovo partito. Come al solito, però, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare e Martelli ha non pochi ostacoli da superare per mettere in pratica questo progetto. Uno dei nodi principali è quello di convincere i suoi seguaci ad imboccare una strada del genere. Al momento, infatti, rex-ministro della Giustizia potrebbe contare su non più di cinque parlamentari del psi e sul ministro Carlo Ripa di Meana. Sarebbero sicuramente del gruppo il torinese Gabriele Salerno (che si è già autosospeso dal partito), la milanese Gabriella Artioli e, forse, il genovese Mauro Sanguinetti. Un progetto del genere, invece, al momento, trova contrari i cosiddetti «vecchi» della minoranza socialista, cioè i vari Manca, Di Donato, Capria. E molto diffidenti sono anche alcuni dei fedelissimi di Martelli, scottati più di altri dal repentino abbandono del psi deciso, all'insaputa di tutti, dal loro capo. Tra questi ci sono Francesco Tempestini, Mario Raffaelli e Mauro Del Bue. «E' un progetto - spiega Tempestini che non mi convince. L'ho detto allo stesso Claudio. Per me lui deve tornare nel psi dato che con la morte del craxismo avrebbe tutto lo spazio che vuole. In più questo sondaggio della Cirm dimostra che esiste uno zoccolo duro del psi che si aggira sull'8% che non va disperso». Concetti che tornano nelle parole di Del Bue. «Anch'io - è la tesi di quello che da sempre è considerato il braccio destro dell'exdelfino di Craxi - sono molto pessimista sul futuro del psi, ma una chance a Benvenuto bisogna pur darla. Per questo io aspetterei e, casomai, tra tre o quattro mesi valuterei di nuovo il tutto. Inoltre una cosa del genere non si può fare all'improvviso: molti di noi rappresentano realtà che esistono nel partito e che non vanno abbandonate. Ecco perché forse sarebbe meglio tentare di cambiare il psi prima di pensare ad altro. E Martelli in questo potrebbe avere un ruolo importante. Anche Benvenuto lo ricono¬ sce: «Per me - mi ha detto - Claudio rimane un leader politico, mentre io sono soprattutto un organizzatore». Quindi, questo è un progetto tutto da discutere perchè se in passato abbiamo dato ad un capo la possibilità di pensare per tutti (Craxi, n.d.r.), adesso non è più possibile». Quindi, proprio le resistenze dei suoi uomini stanno spingendo Martelli alla prudenza e a prolungare la riflessione. Senza contare che la battaglia che ha deciso di intraprendere sul piano giudiziario per far cadere definitivamente l'accusa sul «conto protezione» che lo perseguita da anni, sta assorbendo gran parte del suo tempo. Solo che nell'attesa il nuovo segretario del psi, Giorgio Benvenuto, potrebbe conquistare gran parte dei pretoriani di Martelli, magari affidandogli ruoli importanti nel tentativo di rilancio del psi. A quel punto l'ex-ministro della giustizia avrebbe di fronte una scelta non certo esaltante: o tornare nel psi come a Canossa, o continuare nella sua battaglia da profeta disarmato e senza truppe. Augusto Minzofini Ma all'appello avrebbero risposto solo Ripa di Meana e pochi altri Anche la minoranza socialista è contraria A sin. Mauro Del Bue Adestra il segretario del pds Achille Occhetto Foto grande Claudio Martelli

Luoghi citati: Canossa, Meana, Roma