Benvenuto mano tesa ai giudici

Milano, «visita di cortesia» del segretario del psi al procuratore generale Giulio Catelani Milano, «visita di cortesia» del segretario del psi al procuratore generale Giulio Catelani Benvenuto, mano tesa ai giudici «Pienafiducia nell'operato della magistratura» MILANO. «Ho sempre avuto e avrò sempre fiducia nell'operato della magistratura», parola di Giorgio Benvenuto, segretario del psi da dieci giorni. E sembra un secolo dagli attacchi di Bettino Craxi ai giudici di «Mani pulite». Va nella «tana del lupo» Giorgio Benvenuto. Alle 10,15 sale gli scalini del palazzo di giustizia, alle 10,20 è nell'ufficio del procuratore generale Giulio Catelani. Quaranta minuti di colloquio, solo «una visita di conoscenza» spiega Benvenuto. Socialisti in manette, latitanti, inquisiti. E pure il segretario, anzi l'ex segretario, indagato per corruzione, viola-' zione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti, concussione, bancarotta fraudolenta. Uno sfracello, con il ministro Claudio Martelli che si dimette, il segretario che lascia e il partito che va in pezzi. E Benvenuto che sale gli scalini. Come a Canossa? Cappotto blu, sciarpa rossa, il solito sorriso sulla faccia, Giorgio Benvenuto spiega alle telecamere: «In qualità di nuovo segretario politico del psi ho voluto fare questa visita di conoscenza e di cortesia». Giulio Catelani, sulla porta del suo ufficio al terzo piano, annuisce e sorride. Si sprecano le gentilezze, un anno dopo Tangentopoli, i veleni, gli arresti, gli editoriali sull'«Avanti!» a raffica, come gli avvisi di garanzia. Non c'è un «clima infame» da queste parti, giura Benvenuto. E il neosegretario precisa: «Ho voluto questo incontro, sono stato accolto con cortesia e simpatia. E al termine del nostro colloquio il procuratore generale Catelani mi ha espresso i migliori auguri per il mio lavoro». E il lavoro della procura? Il lavoro di Di Pietro? Gli arresti che non finiscono mai, i parlamentari pluriavvisati? E le accuse ai giudici che fanno politica con i mandati di cattura? Benvenuto, su questo, è lapidario. Polemiche anno zero, adesso. Riparte il psi, e riparte Benvenuto. Spiega ancora il segretario, e bacchetta il suo predecessore: «Sono convinto che non debbano esserci conflitti fra il potere politico e quello giudiziario. Ci sono tre poteri nel Paese, e ciascuno deve svolgere il suo ruolo». Solo parole di circostanza? No, è molto chiaro Giorgio Benvenuto, e, almeno su Tangentopoli, indica il nuovo corso di via del Corso. E dice ancora: «Non da ora sono pei* l'indipendenza della magistratura. Ho piena fiducia». Se ne va con la sua scorta Giorgio Benvenuto, l'ultimo socialista in arrivo a Palazzo, il primo che esce sorrìdente. Da mesi. Dopo Mario Chiesa, Carlo Tognoli, Giovanni Manzi, Silvano Larini, Vincenzo Balzamo, e tutti gli altri prota¬ gonisti del garofano nella bufera. Altri socialisti, e nessuno tra gli inquisiti, incontra Benvenuto a Milano. Si vede con il sindaco dimissionario Piero Borghini e il capogruppo del psi al Consiglio di Milano, Pino Cova, e parla della crisi in Comune. Al centro dell'incontro anche argomenti come le emergenze occupazione e sociali, la legge di riforma e le future elezioni. E poi si riunisce con alcuni dirìgenti locali del garofano, e parla della crisi del partito e di una sua possibile riorganizzazione in vista del congresso. Se anche Benvenuto, come fece Tognoli un mese prima di essere «avvisato», è venuto per sapere come butta, quali strade prenderà l'inchiesta, non lo dà a vedere. E nel pomeriggio, da via del Corso, carta intestata del segretario politico, esce un comunicato sull'incontro con Catelani. Parole misurate, toni concilianti, quasi distese. Scrive il segretario del garofano: «Mi sono recato con piacere a rendere una visita al procuratore generale di Milano. Mi ha augurato pieno successo nella difficile opera che sono chiamato ad affrontare. Abbiamo convenuto che non può esistere, in un Paese come il nostro, conflitto tra magistratura e potere politico». Fabio Potetti Mons. Nonis: subito le riforme, o ai ladri seguiranno altri ladri A sinistra: monsignor Bettazzi Sopra: Gerardo Bianco presidente dei deputati de

Luoghi citati: Canossa, Milano