Riccardo Muti dà il «la» al risorto Coccia di Gianfranco Quaglia

Riccardo Muti dà il «la» al risorto Coccia Festose accoglienze a Novara per il concerto del maestro che nel '67 aveva vinto il «Premio Cantelli» Riccardo Muti dà il «la» al risorto Coccia Tutto esaurito. L'incasso (cento milioni) devoluto in beneficenza NOVARA. E' tornato nel teatro dove il 1° ottobre 1967 vinse il Premio Guido Cantelli per giovani direttori d'orchestra. Riccardo Muti, 25 anni dopo, è salito su quel podio dove il figlio del novarese Cantelli gli consegnò il prestigioso riconoscimento a ricordo del padre emulo di Toscanini, prematuramente scomparso in un incidente aereo. Muti, reduce da una tournée negli Stati Uniti, ha tenuto fede alla promessa: è ritornato a Novara per inaugurare il rinnovato Coccia, riaperto dopo sette anni di lavori costati undici miliardi, una somma resa possibile dall'intervento della Banca Popolare di Novara, sponsor dell'iniziativa. Adesso il Coccia è una bomboniera che può ospitare quasi mille spettatori. Un colpo d'occhio dai riflessi rosa, perché gli architetti hanno voluto rispolverare il colore antico, che ricorda quella sera del 22 dicembre 1888, quando a inaugurare il teatro novarese fu Arturo Toscanini con il capolavoro di Giacomo Meyerbeer, «Gli Ugonotti». Il maestro Muti è salito sul podio e si è guardato attorno non senza un po' di emozione. Ha ritrovato il teatro intatto, anzi più bello, e con i ricordi è andato al 1967 quando a Novara vinse la terza edizione del Premio Cantelli: fu il primo importante gradino verso una luminosa carriera. C'era, ieri sera, il figlio ormai adulto di Guido Cantelli, Leonardo. Fra lui e il maestro c'è stato un lungo e commovente abbraccio prima e dopo il concerto. Riccardo Muti ha diretto la Filarmonica della Scala, che ha eseguito la Sinfonia n. 41 «Jupiter» di Mozart e la Sinfonia n. 4 in fa minore opera 36 di Ciaikovskij. Poco meno di mille persone, distribuite fra la platea, i palchi, la prima galleria e il loggione. Tutto esaurito in una serata non di gala ma elegantissima e con tutti i caratteri della mondanità. All'incasso han- no contribuito anche gli invitati, come voleva il cerimoniale predisposto dal Comune. I cento milioni ricavati sono stati infatti devoluti in beneficenza. La presenza di Riccardo Muti ha richiamato il pubblico delle grandi occasioni, così come era previsto. Sino all'ultimo si era sperato nella presenza del presidente della Repubblica Oscar Scalfaro, che aveva promesso di tornare nella città natale a cui è rimasto fortemente legato. Erano già state concordate le modalità con il Quirinale, poi la rinuncia da parte del Capo dello Stato, per «impegni sopravvenuti», che è facile tradurre con la particolare situazione politica. Così, nel palco reale riproposto dai restauratori, ha preso posto in rappresentanza del governo il ministro delle Poste e Telecomunicazioni, Maurizio Pagani, novarese, con il prefetto Alberto Ruffo e il sindaco Antonio Malerba. Ricostruito con rigore fedele al passato, il teatro è stato restituito alla sua città che da tempo reclamava un contenitore all'altezza di grandi stagioni liriche e di prosa. Prossimo appuntamento, venerdì 26 febbraio. Katia Ricciarelli debutterà nel ruolo di Valentina in «Les Huguenots», presentata nell'edizione originale in lingua francese. Gianfranco Quaglia Riccardo Muti al Coccia di Novara per la riapertura del glorioso teatro. Per l'occasione ha diretto la Filarmonica della Scala

Luoghi citati: Novara, Stati Uniti