«Siamo solo un palcoscenico» di Daniela DanieleAlvise Zorzi

«Siamo solo un palcoscenico» «Siamo solo un palcoscenico» La rabbia dei vip della Serenissima «Uccidono la nostra povera città» La maschera, la più azzeccata di tutte, se l'è messa la città: l'immagine di vita, allegra e vivace, a coprire una decadenza fìsica che sale dal fondo della laguna. Questa, almeno, è l'impressione che scaturisce dai commenti di veneziani illustri che con i marmi della Serenissima hanno sintonia per nascita. Che significa, per loro, questo carnevale? «Venezia - dice il filosofo Massimo Cacciari - è sempre stata una grande scena. Lo era nel '600 e nel '700, ma allora non viveva soltanto la "scena": c'era una città. Oggi mancano le funzioni del passato: l'attività industriale, quella direzionale, la ricerca. Oggi tutto s'è ridotto al solo palcoscenico». Il carnevale, dunque? «E' stato reinventato, ad uso e consumo di questa recita. La città è "a disposizione", grazie a sciagurate politiche che sono sempre oscillate tra il demagogico, il conservatore e il futuribile». E i veneziani, che fanno? «I veneziani non ci sono più». Meno drastico, ma sicuramente scettico, lo scrittore Alvise Zorzi, per il quale «il programma culturale legato alla manifestazione» sembra, comunque, di qualità. «Il guaio - aggiunge - sta nel fatto che mancano strutture per accogliere grandi masse: il frastuono si trasmette in un'eco assordante, da palazzo a palazzo. I grandi afflussi di turisti sarebbero da evitare». Sulle stesse posizioni il conte Giovanni Nuvoletti: «Il problema di Venezia è la sussistenza fisica. Già trent'anni fa sottolineavo, con articoli sui giornali, l'importanza socio-economica di far rivivere il carnevale. Ora, però, il quadro è mutato e la città sopporta malissimo l'assalto di tante persone. Per i veneziani, per il resto del mondo e per i posteri dovremmo cercare di preservare I questo sublime merletto intessu- to dai secoli». «Con tutti i problemi che ha Venezia, pensare al carnevale mi sembra assurdo». Lo scrittore Carlo Della Corte critica questo carnevale «by Berlusconi», ammettendo che «se non altro, l'amministrazione non dovrà sborsar quattrini, dal momento che ci pensa un privato». Le critiche, però, sono tutte concentrate sui politici. Come salvare Venezia? «Con una giunta che abbia un'intelligenza anche solo "media" e con una politica turistica non affidata soltanto al caso». Daniela Daniele conte Giovanni Nuvoletti (a sinistra) e lo scrittore Alvise Zorzi

Persone citate: Alvise Zorzi, Berlusconi, Carlo Della Corte, Giovanni Nuvoletti, Massimo Cacciari

Luoghi citati: Venezia