E' morto il federalista Bolis di R. Cri.
Parla Gava2za: «a Suzdal morirono 660 soldati italiani, abbiamo trovato le fosse comuni» Eroe della Resistenza E' morto il federalista Bolis ROMA. E' morto ieri a Roma, all'età di 75 anni, Luciano Bolis, tenace assertore, al fianco di Altiero Spinelli, dell'unione europea. Era attualmente vicepresidente del Movimento federalista europeo, cui ha voluto dedicare una fondazione che porta il suo nome. Bolis lottò, per tutta la vita, in nome del proprio ideale. Scrittore, corrispondente dall'estero della Rai e di vari giornali italiani e stranieri, alto funzionario del Consiglio d'Europa, comandante partigiano, decorato al valore di giustizia e libertà. Diventato antifascista nel 1939, su ispirazione di Guido Bersellini e dello scrittore Luigi Santucci, ricevette la medaglia d'argento per il coraggio e la determinazione dimostrati in occasione del suo arresto: per non rivelare i nomi dei compagni ai nazifascisti, Bolis si «scorticò» con le dita le corde vocali. Fu ricoverato in un ospedale dal quale riuscì a fuggire grazie all'aiuto di un'infermiera, Ines Minuz, diventata in seguito sua moglie. La storia di quell'atto di eroismo è narrata in un suo libro, intitolato «Il mio granello di sabbia». Fin dalla resistenza prese contatto con i primi federalisti e dopo aver aderito al partito d'azione, nel 1948, fu il più stretto collaboratore di Altiero Spinelli, fino al 1962. E dopo quell'anno, fece sempre parte degli organi dirigenti del Movimento federalista europeo e dell'Unione europea dei federalisti. I funerali avranno luogo oggi, alle 15, partendo dalla sede del Movimento, in via Guido Baccelli 10. Tra le sue ultime volontà, Luciano Bolis ha espresso il desiderio che le sue ceneri vengano tumulate a Ventotene, dove già riposano quelle di Spinelli e dove fu vergato il manifesto del Movimento federalista europeo. [r. cri.]
Persone citate: Altiero Spinelli, Bolis, Guido Bersellini, Ines Minuz, Luciano Bolis, Luigi Santucci
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