Divisi dalla notte di Enzo Bacarani

Terzo turno, Firn e Uilm criticano la Fiom Terzo turno, Firn e Uilm criticano la Fiom Divisi dalla notte Miraflori, polemiche sulle trattative «Devono essere a livello nazionale» La Fiom dà un colpo di sterzo e la vettura sindacale che si apprestava ad andare domani alla trattativa con la Fiat per il terzo turno a Mirafiori si ferma. Gli altri passeggeri (Firn, Fismic e Uilm) scendono e vogliono vederci chiaro prima di ripartire. A trattare sulla questione del «notturno» saranno i delegati di Mirafiori e le strutture territoriali e non la Fiom nazionale. Alla Fim-Cisl la mossa non è piaciuta affatto: «Un problema politico e procedurale senza precedenti» lo ha definito il segretario generale, Gianni Italia. «La Fiom, a livello nazionale, ha sicuramente una visione più complessiva» aggiunge Giorgio Rossetto, segretario regionale Uilm. «E' normale, sottolineo, normale - replica Pietro Marcenaro, leader regionale della Fiom - che siano le strutture sindacali di fabbrica e quelle territoriali le titolari della trattativa. Del resto, questa linea vede pienamente concordi tutta la Fiom e tutta la Cgil nazionali e locali». Procedura a parte, rimangono alcuni contrasti tra le organizzazioni sindacali. Firn e Uilm preferirebbero la Fiom nazionale, giudicata meno rigida di quella piemontese. «La notte dei pipistrelli» in corso Marconi, a cui hanno partecipato aderenti all'organizzazione dei metalmeccanici Cgil per dire no al terzo turno, potrebbe confermare queste perplessità. Ma Marcenaro spiega che «assieme alle esigenze della produzione devono essere considerate quelle delle persone, e in particolare delle operaie e degli operai che lavorano alla linea di montaggio. Se lo sviluppo è incompatibile con la difesa della salute, bene, lo si dica. Si può rendere meno gravoso il lavoro notturno o riducendone la durata o diminuendo l'intensità della produzione». | La linea di tutela dei diritti «non è compatibile - secondo il segretario regionale Fiom - con una scelta di monetizzazione della nocività. Di fronte ad un alleggerimento del lavoro di notte il sindacato deve essere disponibile a proporre la diminuzione della maggiorazione salariale». Una posizione che Pier Paolo Barella, responsabile nazionale del settore auto della Firn, respinge: «Non mi sembra una buona idea dichiarare, prima di andare a una trattativa, che siamo disposti ad abbassare i sala¬ ri. A parte le polemiche, a questo punto noi vogliamo vederci chiaro. Io trovo normale che di fronte al più grande gruppo industriale italiano ci sia una trattativa a livello nazionale. Mi sembra che siamo in presenza di un conflitto di potére che non riguarda i lavoratori». Conflitto di potere? «Sì, è incredibile che in una trattativa con la Fiat ci sia una parte del sindacato che non ha la titolarità a trattare». E adesso? «Lunedì riuniremo a Torino le segreterìe nazionali per un chiarimento. Dopo di che ci sono due strade: sospensione o riaggiornamento». «Il terzo turno - spiega Rossetto della Uilm - non fa piacere a nessuno, ma la Fiom piemontese è stràbica, piena di contraddizioni. E poi noi stiamo cominciando una trattativa con la Fiat senza prima esserci incontrati, non abbiamo fatto nemmeno una riunione unitaria». Marcenaro: «Questo è vero». Occupazione. Oggi alle 16 nella basilica di Maria Ausiliatrice i vescovi piemontesi concelebrano insieme con il cardinale Giovanni Saldarìni una messa. Preghiera e riflessione sulla crisi dell'occupazione. Cgil, Cisl e Uil hanno espresso in un comunicato congiunto apprezzamento per l'iniziativa. Enzo BacaranI Giorgio Rossetto della Uilm

Persone citate: Gianni Italia, Giorgio Rossetto, Giovanni Saldarìni, Marcenaro, Pier Paolo Barella, Pietro Marcenaro, Rossetto

Luoghi citati: Torino