C'è Albarello dietro ai mostri di Cristiano Chiavegato

Sci di fondo: l'azzurro 4° nella 30 km mondiale vinta dal grande Daehlie Sci di fondo: l'azzurro 4° nella 30 km mondiale vinta dal grande Daehlie C'è Albarello dietro ai mostri De Zolt 8°, chefenomeno FAIUN DAL NOSTRO INVIATO Dietro ai mostri c'è sempre l'Italia. Anche la prima gara maschile ha fatto vedere che quando si tratta di scivolare sulla neve, spremendo cuore e muscoli, siamo lì, vicini ai grandi specialisti nordici. Anzi, in qualche caso, davanti. Solo i due fenomeni norvegesi Daehlie e Ulvang e il kazako Smirnov hanno messo alle loro spalle il gigante di Courmayeur, cioè il nostro Marco Albarello. Il quale nella 30 chilometri a tecnica classica ha ripetuto, con il quarto posto, il risultato di Albertville. Ma, a differenza dell'anno scorso, quando si gareggiava in altura, ieri la sfida era molto più favorevole agli avversari, abituati ai lievi saliscendi di queste terre piatte. Un risultato brillante, completato dall'incredibile piazzamento di Maurilio De Zolt, 8°, e dalla 13a e 16a posizione rispettivamente di Silvio Fauner e Giuseppe Puliè, leggermente inferiori alle aspettative. In una prova disputata su neve fredda e polverosa, con 8 gradi sotto zero, Albarello, 33 anni, è riuscito ad annullare le ambizioni degli altri scandinavi. Finlandesi e svedesi, davanti al loro pubblico, speravano di rinnovare con una botta d'orgoglio le gesta del passato. L'alpino aostano, con le sue leve potenti, ha respinto tutti gli attacchi. «Sono contentissimo - ha detto - di questo piazzamento. Anche se non sono andato sul podio. Daehlie, Ulvang e Smirnov sono troppo forti. Nel passo alternato, possiamo sconfiggerli solo se a loro va male qualcosa. Stavolta nessuno ha sbagliato. Ma se consideriamo che ci sono cinque fuoriclasse nel fondo, io ne ho battuto almeno uno. Di più non si poteva realmente fare». Bjorn Daehlie ha condotto la danza sm dall'inizio ed è rimasto sempre in testa. Il «diavolo rosso» venticinquenne di Elvrum, un paesino che si trova una decina di chilometri a Nord di Oslo, ha fatto il vuoto, lasciando che Ulvang e Smirnov si disputassero in volata la medaglia d'argento (tre decimi dopo 30 km a favore del secondo norvegese). E alla fine ha aggiunto un oro ai tre già conquistati nelle ultime Olimpiadi, per poi festeggiare la vittoria agitando la testa sul podio con i suoi capelli rossi a spazzola, da pel di carota. Albarello ha disputato invece una gara molto regolare, sempre quarto, per concludere sul traguardo anche lui allo sprint con un solo decimo di margine sul sorprendente russo Igor Badamshin. Tuttavia il finale della gara ha avuto un altro grande protagonista nell'intramontabile Maurilio De Zolt. Il quarantaduenne pompiere cadorino, ventiduesimo al secondo chilometro, ha fatto registrare il secondo tempo, superato solo da Ulvang, negli ultimi sei. Altro che Gerovital. Un fenomeno che va oltre ogni spiegazione scientifica. «Ottavo? - ha urlato il Grillo, con la barbetta gelata, ma vivace come se avesse terminato una partita a scopa, appena tagliato il traguardo -. Non male. Questo mi fa sperare bene per la 50 km con la quale concluderò la carriera il prossimo anno alle Olimpiadi di Lillehammer. Sono felice anche per il quarto posto di Marco. Ma se andiamo avanti così va a finire che una volta o l'altra gli sto davanti...». E' straordinario lo spirito di De Zolt, il quale quest'anno si era preparato poco e male facendo più bisboccia che allenamenti. Gli piacciono le battute e non parla della 50 km che certamente lo vedrà fra i protagonisti nella gara conclusiva di domenica prossima. Ma prima dovrà impegnarsi nella staffetta che sulla carta potrà conquistare l'argento venerdì. E' andato così forte che il direttore agonistico «Pollicino» Vanoi sarà costretto a inserirlo in formazione con Albarello, Vanzetta e Fauner. Intanto oggi, nella 5 chilometri femminile a tecnica classica, l'Italia è in grado di centrare la prima medaglia: in gara Bice Vanzetta, Di Centa, Paruzzi e Belmondo. Un compito non impossibile contro russe, norvegesi e finlandesi. In gara anche i saltatori sullo spettacolare trampolino da 115 metri, ma qui le medaglie sono solo un sogno. Cristiano Chiavegato Il norvegese Bjorn Daehlie, 25 anni, è rimasto sempre al comando della gara: alle Olimpiadi di Albertville aveva vinto ben tre medaglie d'oro

Luoghi citati: Courmayeur, Italia, Oslo