«Giù le mani dalla nostra acqua»

«Giù le mani dalla nostra acqua» «No ad una riforma radicale che priva i proprietari dei fondi di ogni diritto» «Giù le mani dalla nostra acqua» I consorzi di bonifica contro la nuova legge ROMA. Bonifica, il bisogno di cambiare. Una rivoluzione lenta ma necessaria, che si deve accompagnare a quella più grande che muterà il volto al ministero dell'Agricoltura. Di bonifica si è parlato nei giorni scorsi in un convegno organizzato dalla Confederazione italiana degli agricoltori. Secondo Alfonso Pascale, vicepresidente della Cia, «la bonifica può svolgere un nuovo ruolo nei mutamenti che investono l'economia e la società». Ma come? Per Pascale occorre innanzitutto dare «una nuova fisionomia alla bonifica, che deve avere funzione di indirizzo e coordinamento delle politiche agricole, alimentari e forestali». Poi «occorre valorizzare il consorzio di bonifica, punto centrale degli interessi pubblici e della capacità di autogoverno degli agricoltori». Infine «bisogna risolvere i problemi di compatibilità e riequilibrio tra gli usi delle risorse naturali, con particolare riferi¬ mento a quelle idriche, assicurando la necessaria tutela degli interessi deU'agricoltura». Il convegno della Cia ha messo alcuni punti fermi. No all'antica concezione di bonifica integrale. «Piuttosto - ha detto Pascale - occorre guardare alla bonifica come elemento di pianificazione delle attività di difesa e valorizzazione del suolo e delle risorse idriche. Questa nuova visione deve rientrare a pieno titolo tra le materie di cui si dovrà occupare il nuovo ministero». Un ruolo centrale della rivoluzione dovrà essere giocato dai consorzi di bonifica, il cui rilancio non potrà essere avviato senza una definizione dei mezzi finanziari. «La forma consortile ha detto Pascale - non deve essere messa in discussione: garantisce la possibilità di autogoverno delle categorie interessate. Questo strumento deve essere innanzitutto supportato dalla contribuzione privata. Ma vi sono fun¬ zioni di più generale difesa e valorizzazione del fattore ambientale che devono essere sostenute con risorse pubbliche. Quindi devono essere fornite alle Regioni le risorse per sostenere le attività svolte dai consorzi». Bonifica e risorse idriche, infine. «Il disegno di legge all'esame della Commisione ambiente della Camera - conclude Pascale - è penalizzante. L'annuncio di una norma generale che dichiari pubbliche tutte le acque non può lasciarci indifferenti. Siamo contrari ad una riforma così radicale che priverebbe tutti i proprietari di terreni di ogni diritto sulle acque esistenti sul fondo. Il provvedimento deve sancire invece la priorità assoluta dell'uso agricolo delle acque e confermi l'attribuzione ai consorzi di bonifica di tutti i compiti in tema di realizzazione e gestione degli impianti irrigui». Luigi Stigliano

Persone citate: Alfonso Pascale

Luoghi citati: Roma