Madre coraggio e il fratellino più sfortunato di Oreste Del Buono

Terra, cielo, hostess eJuventus: la crisi non risparmia nessuno RISPONDE O.d.B. Madre coraggio e il fratellino più sfortunato Egr. sig. Del Buono, è la prima volta nella vita (e ho passato il mezzo secolo!) che scrivo a un giornale. Nell'arco di una settimana e mezzo, cioè dal giorno in cui il povero bimbo di Bergamo è venuto alla luce a oggi (6 febbraio) ho accusato una lacuna, per me gravissima, da parte di tutti i giornalisti, opinionisti, intervistatori di personaggi importanti, commentatori in genere. Nessuno ha speso una parola, dico una, di pietà, di compassione per quel bimbo di 10 anni, Riccardo, figlio della madre coraggio e fratello (più sfortunato) del povero Stefano... Gianfranca Bo, Asti GENTILE signora Bo, valeva davvero la pena che lei interrompesse l'abitudine a non scrivere. La sua dichiarazione ci mostra a quali aberrazioni sia esposto il nostro modo di ragionare. Ma lei scrive ancora: «Con questo non voglio fare opinione né illuminare Paolo sulla via di Damasco, ma io, madre, mi chiedo con quale animo, con quale amore una mamma possa scegliere il futuro gravido di incognite che comportano sicuramente l'estremo sacrificio di se stessa, dimenticando i suoi più elementari doveri nei confronti di Riccardo che, stando alla cronaca, confusamente percepisce quanto attorno a lui avviene, ma di cui, credo, non ha ancora accusato la gravità. Nell'età più difficile per lui gli è venuto meno uno dei pilastri essenziali per la sua formazione, il suo futuro...». Madre ce il frapiù sfo oraggio ellino tunato Secondo me, nell'analizzare la decisione di quella madre, si è involontariamente o volontariamente trascurata l'ipotesi che la decisione della madre sia stata più semplice e più comprensibile: sapendosi spacciata, trovandosi a fronteggiare un male incurabile, ha voluto andare avanti per salvare almeno una pur piccola speranza di vita del secondo figlio. Un modo di comportarsi pragmatico che in nessun modo intendeva ledere i diritti del primo figlio. «Auguro a lui con tutto il cuore e tanta pietà che mai da ora in poi lo sfiori il dubbio di non essere stato oggetto di tutto l'amore possibile che dei genitori possono e devono dare. I componenti di una coppia devono prima di tutto sapere che, dopo aver procreato, il loro compito non finisce lì, ma da quel momento hanno inizio i loro doveri e la responsabilità delle proprie azioni, le conseguenze delle quali possono ricadere su altri, quindi, in breve sono meno liberi...». Gentile signora Bo, allora non era in pericolo Riccardo, ma era in pericolo Stefano. E' giusto ricordare Riccardo, ma lei non lo può chiamare «fratello più sfortunato», a parte il fatto che, nel frattempo, Stefano, purtroppo, è morto. Oreste del Buono

Persone citate: Asti Gentile, Del Buono

Luoghi citati: Bergamo