Pista da Tangentopoli per i miliardi di Chiasso di M. Ver.

13 I giudici veneziani aprono un'inchiesta Pista da Tangentopoli per i miliardi di Chiasso Sospetti sul «tesoro della borsetta» Potrebbe essere legato ad appalti VENEZIA. Si sono messi in tanti, tra Venezia e Treviso, a indagare sui 24 fogli sequestrati giorni fa, alla dogana di Ponte di Chiasso, a Pia Vecchia, azionista di minoranza della Fidia Farmaceutica di Abano Terme. Su carta intestata di una banca svizzera, sono documentati i movimenti di 432 miliardi di lire e di una certa quantità di titoli. Il pm Antonio Fojadelli intende accertare se questi capitali abbiano origine illecita. Il pm Carlo Nordio è interessato a un eventuale collegamento con l'inchiesta veneziana su appaiti e tangenti, mentre la procura di Treviso e la Guardia di Finanza verificano l'eventuale esistenza di violazioni amministrative o reati fiscali. Non si esclude che le somme depositate in Svizzera siano parte degli utili conseguiti dalla Fidia, una casa farmaceutica che aveva registrato negli ultimi anni un successo crescente, legato essenzialmente a due farmaci, Cronassial e Sygen, che nel '91 erano al terzo e quarto posto nell'elenco dei medicinali più venduti. La storia di questi medicinali e il loro successo hanno alimentato spesso aspre polemiche, chiamando indirettamente in causa anche l'ex ministro della Sanità, De Lorenzo. I due prodotti sono a base di gangliosidi, sostanze naturali particolarmente diffuse nel sistema nervoso. Per questo sono stati prescritti per ogni forma di degenerazione senile, nonostante un'iniziale indicazione per poche e precise malattie nervose. Nel solo 1990, per queste due specialità medicinali sono stati spesi in Italia 365 miliardi, con un utile stimato in 226 miliardi per la Fidia. Le polemiche sono nate perché Cronassial e Sygen hanno superato indenni varie burrasche, compreso il blocco dei prezzi dei farmaci del 1990. Fino ad allora erano venduti in confezioni da cinque fiale da 20 milligrammi ciascuna, al prezzo di 29.795 lire il Cronassial e 68.695 il Sygen. Ma un decreto del ministro De Lorenzo del 22 dicembre 1990 autorizzava l'immissione in commercio (a carico del Servizio Sanitario e aggirando il blocco dei prezzi) di una nuova confezione, diversa dalla precedente solo per il dosaggio e - appunto - il prezzo: il nuovo Cronassial 50, a 61.950 lire; e il Sygen 100, a 66.910 ogni singola fiala. Che va presa ogni giorno, in cicli di un mese. Le vendite sono proseguite bene per la sola ragione che questi farmaci vengono prescritti alle persone anziane, in genere esenti dal ticket. Le polemiche sull'inserimento dei due medicinali nel prontuario farmaceutico sono state ulteriormente alimentate dal fatto che la loro efficacia è tutt'altro che provata. L'autorevole «British Medicai Journal» ha sostenuto di recente che l'uso di farmaci contenenti gangliosidi dovrebbe essere sospeso perché rischioso. Nel dossier di accusa ci sono 17 casi spagnoli di polinevrite acuta (di cui tre mortali) e alcune segnalazioni dal Giappone, dalla Germania e dall'Italia che risalgono al '91. I tedeschi sospesero la vendita (Paesi come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna non l'hanno mai autorizzata), mentre in Italia venne costituita una commissione d'indagine che parlò di «uso improprio». Controversi, però, non sono solo gli effetti collaterali. Secondo l'Istituto Mario Negri di Milano, i gangliosidi «sono senz'altro tra le sostanze che non possono vantare a loro sostegno nessuno studio controllato che ne dimostri il ruolo terapeutico». Da Washington, dove dirige il Fidia Georgetown Institute, il professor Costa replica a questo attacco dell'Unità dicendo che i due farmaci non avrebbero potuto avere quindici anni di successo senza una reale efficacia e che le ultime ricerche stanno dimostrando risultati sensazionali. L'ultima parola, al momento, l'ha detta il farmacologo Nicola Montanaro: in 15 anni i gangliosidi si sono conquistati una nicchia di mercato, ma nessuna menzione nei testi che contano. [m. ver.]

Persone citate: Antonio Fojadelli, Carlo Nordio, De Lorenzo, Pia Vecchia