Clinton sfamerà la Bosnia dal cielo di Foto Ansa
Il presidente Izetbegovic chiede alle Nazioni Unite di revocare il blocco dei convogli Il presidente Izetbegovic chiede alle Nazioni Unite di revocare il blocco dei convogli Clinton sfamerà la Bosnia dal cielo Aerei Usa pronti a paracadutare gli aiuti umanitari NEW YORK. Gli Stati Uniti sono favorevoli a paracadutare aiuti umanitari sulla Bosnia sganciati da cargo militari americani C-130 in volo ad alta quota. Lo rivela il «Washington Post», secondo il quale i consiglieri della Casa Bianca hanno messo a punto un piano che è adesso sulla scrivania di Bill Clinton. E in un'intervista alla rete tv Abc, lo stesso Presidente ha confermato l'esistenza del piano. Il progetto prevede il paracadutaggio degli aiuti umanitari con voli a quota superiore a quella raggiungibile dalle batterie anti-aeree. Ma non è ancora chiaro se i C-130 sarebbero scortati da caccia militari. Il piano prevede comunque secondo il quotidiano - una intensa iniziativa diplomatica all'Onu per ottenere dalle Nazioni Unite l'autorità per abbattere aerei serbi che violassero lo spazio aereo della Bosnia. L'iniziativa americana farebbe entrare in azione per la prima volta forze militari Usa in Jugoslavia senza il consenso delle parti impegnate nel conflitto. E mentre il Presidente serbo Milosevic ha detto in un'intervista alla «Pravda» che la responsabilità per i conflitti nell'ex Jugoslavia va attribuita alla Germania e alla sua «politica di revanscismo», ieri il Presidente bosniaco Alija Izetbegovic ha ordinato alle forze bosniache su tutti i fronti di cessare il fuoco. In un comunicato, la presidenza bosmaca ha spiegato di aver preso la decisione unilaterale per aiutare il processo di pace. Le truppe bosniache hanno l'ordine di cessare i combattimenti, ma possono rispondere al fuoco se attaccate. Sempre ieri, il quotidiano britannico «Guardian» ha rivelato che le forze della Nato stazioneranno in Bosnia per almeno 10 anni per vigilare sul rispetto del piano di pace VanceOwen. Per quanto riguarda invece il blocco degli aiuti umanitari a Sarajevo, Izetbegovic ha detto che «la presidenza raccomanda e sollecita la fine del blocco degli aiuti». «Abbiamo rivolto questo appello per le sollecitazioni della comunità internazionale. Il blocco dei rifornimenti ha raggiunto il suo obiettivo in modo preciso. Ha concentrato l'attenzione internazionale sulla nostra situazione», ha aggiunto rinnovando l'appello a soccorrere le comunità musulmane nella Bosnia orientale, dove vivono in situazioni drammatiche più di 100.000 persone, tagliate fuori dalle linee serbe che bloccano i rifornimenti. E ieri i dirigenti della Bosnia orientale hanno sollecitato il governo centrale a revocare il blocco della distribuzione degli aiuti alimentari. La capitale bosniaca si era autoimposta 10 giorni fa il boicottaggio degli aiuti per soli¬ darietà con le popolazioni orientali. L'appello sollecita inoltre le Nazioni Unite a far riprendere la distribuzione dei viveri. Questa presa di posizione è stata espressa da Becir Heljic, presidente dell'Associazione bosniaci orientali a Sarajevo. Venerdì, peraltro, il segretario generale dell'Orni Boutros Ghali aveva dato ordine di riprendere comunque l'invio degli aiuti, sospesi in seguito a una controversa decisione dell'Alto commissario dell'Orni per i profughi. Ma la decisione di Ghali non ha per ora avuto effetti fuori da Sarajevo. Il convoglio partito giorni fa per Goradze e Zepa, due roccaforti musulmane nella Bosnia orien¬ tale, ieri sera non era ancora arrivato a destinazione. La colonna diretta a Goradze, dopo aver avuto il via libera dai serbi, è rimasta bloccata da un grande cratere provocato dall'esplosione di una mina. Sul posto sono intevenuti genieri francesi dell'Orni per riparare il fondo stradale, ma una ruspa ha cozzato contro una mina ed è rimasta gravemente danneggiata, mentre un Casco blu francese è stato ferito in modo non grave. E l'altra sera Radio Sarajevo ha dato notizia di una strage per fame proprio a Zepa. Secondo l'emittente, in due giorni 157 persone (fra le quali 62 bambini) sarebbero morte di fame e di freddo. [e. st.] Un soldato bosniaco saluta la moglie prima di partire per una missione [foto ansa]
Persone citate: Alija Izetbegovic, Becir Heljic, Bill Clinton, Boutros Ghali, Clinton, Ghali, Izetbegovic, Milosevic
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