«Vi racconto la vera storia della villa di Hammamet»

bettino craxi e la proprietà' in tunisia «Vi racconto la vera storia della villa di Hammamet» bettino craxi e la proprietà' in tunisia Sulla villa di Hammamet, nel nord della Tunisia, recentemente al centro di molte accuse e polemiche, l'ex segretario del partito socialista Bettino Craxi ha scritto un lungo articolo per {'Avanti! che lo pubblica oggi. Ne riportiamo i passi principali; si tratta di una vera e propria storia della casa tunisina al centro delle polemiche, che è stata scritta personalmente dall'ex leader socialista. ... Devo risalire... a ventiquattro anni fa. Anna ed io sbarcammo infatti per la prima volta in Tunisia, come turisti, nell'estate del 1967 e vi ritornammo con un gruppo di amici, l'anno successivo... Nel '69, insieme a Spartaco Vannoni, un amico fraterno, ex militante comunista, inventore e proprietario dell'Hotel Raphael di Roma, nacque la comune idea di costruire in Tunisia una casa per le vacanze. Il progetto si fece subito concreto in quello stesso anno. E' Spartaco Vannoni che attua un trasferimento in valuta da un suo conto in una banca italiana. Per la somma di lire 6.500.000 (seimilionicinquecentomilalire) viene acquistato da una famiglia di contadini un ettaro di terreno che sfociava sul mare, coltivato a vigna, vicino ad Hammamet, località turistica allora già nota... L'atto di acquisto, ottenuta la necessaria autorizzazione..., fu regolarmente iscritto, e intestato a Spartaco Vannoni. Per controversie insorte con la famiglia dei venditori a causa di diritti acquisiti, il terreno fu successivamente cambiato con un altro di due ettari, in una zona interna allora praticamente disabitata, distante alcuni chilometri dal mare. Per evitare ulteriori complicazioni e ritardi, i due ettari furono acquistati da un comune amico, cittadino tunisino, che successivamente provvide a registrarli a suo nome. Si trattava di un terreno non coltivato, alle pendici di una catena montuosa, dove capeggiavano alcune piante di carrubo e qualche vecchio rudere. In precedenza avevamo cercato l'ac- qua ricorrendo ai vecchi rabdomanti del paese che la trovarono a 14 metri di profondità. Dapprima fu costruito un pozzo..., e poi presero avvio i lavori di costruzione che si prolungarono per alcuni anni. Il comune amico tunisino progettò la costruzione, diresse i lavori in economia..., e lavorò per trasformare i terreni incolti in giardini ad ulivo ed a frutta, valorizzando così la proprietà, in un'ala della quale oggi egli abita. Spartaco Vannoni... si occupò direttamente della realizzazione del comune progetto. Negli anni successivi, per la mia parte, io concorsi al completamento, all'ampliamento e all'abbellimento e alle spese di manutenzione della proprietà. A quel tempo, in Tunisia si poteva realizzare una buona costruzione con non più di 40 dinari al mq con un cambio che oscillò tra le 650 lire del '69 e le 1000 e più degli anni successivi sino alle 1300 circa del '92 prima della svalutazione della lira. Nella stessa Hammamet, una villetta con un giardino di circa 350-400 mq poteva allora essere acquistata con una cifra che variava tra i dieci e i c^uindici milioni... Questo significa che una grande casa con tutti i servizi veniva a costare persino meno di un appartamento medio in una località turistica italiana di una qualche importanza. La proprietà divenne successivamente di circa tre ettari con l'acquisto, sempre da parte del proprietario tunisino dei due ettari iniziali, di un terreno confinante per una cifra in dinari corrispondente a meno di 8 milioni di lire. Nel 1980 Spartaco Vannoni morì per un male improvviso. Dopo la sua morte cercai di chiarire le questioni che riguardavano la proprietà preparando una richiesta di acquisto del terreno, che era più di tre ettari, il che comportava una speciale autorizzazione da parte della autorità tunisina. Per una ragione di sicurezza e di riservatezza con il tempo divenuta inutile, pregai allora gli amici Silvano Latini e Filippo Panseca di costituire una società in Italia che avrebbe potuto acquistare il terreno su cui era sorto l'immobile. Nel 1981, fu così costituita la Società Villa Europa con Filippo Panseca come amministratore. Per difficoltà varie e lungaggini burocratiche la Società Villa Europa giunse a perfezionare l'acquisto del terreno solo nel 1983 e, ottenute tutte le necessarie autorizzazioni, l'atto viene registrato in Tunisia nell'84. In questa circostanza e per questo scopo con operazione regolare e autorizzata dall'Ufficio Cambi viene versata a mio carico, dall'amministratore Panseca, una somma di circa 20 milioni di lire, pari, grossomodo, al valore d'acquisto iniziale del terreno. Per una somma analoga, successivamente e precisamente nel marzo dell'87, le quote vennero interamente girate per la maggioranza a mia moglie con la quale ho comunione di beni e per una quota di minoranza alla signora Enza Tomaselli, mia collaboratrice da trent'anni che fungerà da quel momento da ammimstratrice. Questa società non possiede altre proprietà e non vi sono stati altri acquisti di nessun genere. Che mia moglie fosse socia e proprietaria della Società Villa Europa era un fatto perfettamente dichiarato ed accertabile... Per il resto, era un fatto oggetto di pubblica notorietà, almeno da quando sono divenuto persona particolarmente conosciuta, che da molti anni io passassi le mie vacanze in Tunisia nella medesima località e nella medesima casa già perfettamente nota... Quando me ne è stato chiesto conto pubblicamente non ho certo mai dato versione diversa da quella sopra descritta che ricostruisce appunto la verità dei fatti. ... Ora che ho raccontato, questa volta scrivendola, la storia della «nostra villa di Hammamet», aspetto che altri raccontino la storia della loro. Bettino Craxi «Anna e io sbarcammo la prima volta nel '67 con l'amico Spartaco Vannoni Decidemmo di comprare il terreno...» A sinistra, la villa di Hammamet Qui accanto, la signora Anna Craxi Bettino Craxi

Luoghi citati: Hammamet, Italia, Roma, Tunisia