Pallavolo si rivà alle urne

alle urne I guai del Coni Pallavolo alle urne ROMA. Consiglio elettivo del Coni rinviato a data da destinarsi (comunque non oltre il 30 giugno); nuove elezioni e nomina di un «commissario ad acta» alla Federpallavolo; garanzie ai maestri dello sport per la soluzione dei problemi legati al loro inquadramento: questi i cardini attorno ai quali ha ruotato ieri una agitata riunione di Giunta esecutiva. Il punto chiave è stato l'annuncio di Gattai del terremoto in arrivo alla pallavolo: assemblea da rifare. Un punto che ne innesca un secondo: le elezioni per le massime cariche del Coni non slittano in attesa delle decisioni della magistratura sulle vicende legate allo stadio Olimpico, come si era sussurrato, bensì per consentire alla Federpallavolo di mettersi in regola e indire nuove elezioni. Qualcuno dice che la pallavolo è stata usata come alibi per far slittare in modo indolore le «grandi elezioni» del Coni. Sarebbe stato imbarazzante spiegare lo slittamento con l'attesa di eventuali azioni della magistratura per l'inchiesta in corso sull'Olìmpico. Ma, alibi o no, se le irregolarità ci sono state il provvedimento va preso. La decisione di rifare l'assemblea elettiva della pallavolo sarà ufficializzata il 15 marzo, termine ultimo consentito al presidente del volley Catalano per presentare le controdeduzioni all'inchiesta Coni. L'indagine ha constatato, controllando 14 province su 94, situazioni irregolari di vario genere che hanno portato a esercitare in assemblea 1069 voti irregolari. «Attendiamo - ha detto Gattai - perché ognuno ha diritto alla difesa; ma le cifre sono difficilmente cancellabili. Per nominare un commissario abbiamo bisogno dei doverosi pareri legali ma è da escludere che l'assemblea straordinaria possa essere indetta dal nuovo o dal vecchio consiglio della Federpallavolo». Sentenza già emessa, dunque: commissariamento e poi nuove elezioni. Alla pallavolo hanno indetto per oggi pomeriggio una riunione straordinaria del consiglio federale per dare battaglia legale al Coni. Quello che è certo è che tutte le federazioni dovranno aver espresso il loro presidente per votare al completo il rinnovo della fiducia a Gattai, cioè entro il 30 giugno. La pallavolo farà in tempo? E non salteranno fuori altre grane, visto che esistono già ricorsi per il ciclismo e per i disabili, se ne annunciano per il canottaggio? Sulla richiesta di rinvio a giudizio di tutti i membri della giunta Coni (il giudice si pronuncerà il 10 maggio) Gattai è stato esplicito: «Dimissioni? Non mi dimetterò mai; io e i miei collaboratori siamo del tutto tranquilli. Della mia gestione verrà ricordata, come punto più qualificante, proprio la ricostruzione dell'Olimpico effettuata con spese molto inferiori a quelle correnti di mercato». Sui maestri dello sport ( 120 dei quali chiedono possibilità di carriera dirigenziale) Gattai è stato chiaro: «Ci batteremo perché la loro situazione venga risolta».

Persone citate: Catalano, Gattai

Luoghi citati: Roma