Paul rock e fantasmi di Marinella Venegoni

McCartney resuscita i Beatles e incanta i 12 mila di Assago McCartney resuscita i Beatles e incanta i 12 mila di Assago Paul/ rock e fantasmi Che fascino le vecchie canzoni MILANO DAL NOSTRO INVIATO Un concerto d'epoca o di oggi? Segnata dalla commozione e dal trionfo, l'anteprima italiana del tour di Paul McCartney al Forum di Assago pone una domanda non oziosa a chi è appassionato della musica del nostro tempo. Perché diventa davvero difficile distinguere il «Macca» di oggi dal fantasma dei Beatles che egli ha pesantemente - e con pieno diritto - richiamato sulla scena, riproponendo per quasi tre quarti del lunghissimo programma le canzoni di cui fu autore insieme con John Lennon. L'emozione era obbligatoria, perché quasi tutti quei brani - metti, un'intensa «Yesterday» essiccata fra chitarra e pianoforte, una dolcissima «Michelle» accompagnata dal rantolo di una fisarmonica, e poi «Let it be», «Sgt. Pepper's», «Hey Jude» - non erano stati eseguiti dal vivo da più di 25 anni; e alcuni, anzi, proprio non erano stati suonati mai in pubblico. Come ben si sa, nel rock il Gruppo Defunto è sempre il gruppo migliore: e magari se i Beatles avessero tirato avanti fino ad oggi come i Rolling Stones, suonando queste stesse canzoni, sarebbero stati anche loro coperti da una patina di malinconica trascuratezza. Invece, rotto l'incantesimo del silenzio, la riproposizione dei Beatles dal vivo, d'ora in avanti sarà accompagnata da entusiasmo e lacrime. Imboccando questa strada, McCartney si è candidato a rimanere in scena fino a tarda età; magari, quando le forze non lo sosterranno più, correremo tutti in qualche austera sala di conservatorio all'anteprima dell'opera omnia dei Beatles, per soli legni & voce. Ciò che ha reso emblematica la serata al Forum, atmosfera incantata per 12 mila persone, è il fatto che McCartney abbia voluto costantemente alternare brani dei Fàb Four con le sue composizioni successive, fra gli Anni Settanta e oggi- Di «Off The Ground», il disco appena uscito, Paul ha cantato soltanto cinque canzoni. Un vero signore? Più che altro, un signore molto attento a pianificare il futu¬ ro. «Off The Ground», lodato dai critici italiani, è stato quasi massacrato in Inghilterra, dove i critici gli hanno preferito l'ultimo Mick Jagger solista. A parte pochi episodi, l'album rispecchia quello che è sempre stato considerato il limite di «Macca»: una predisposizione alla sdolcinatezza e alla leggerezza, che il lavoro con Lennon riusciva invece a temperare e innervare. Come ben si vede in con- certo, la nuova «C'mon People», scritta con lo storico George Martin e collocata fra «The Long and Winding Road» e «Paperback Writer», denuncia impietosamente molti limiti, malgrado i contenuti «seri». E l'impasto di voci, per forza, non potrà essere mai più quello che i dischi ci hanno incollato alla testa: durante «Paperback Writer» o «Penny Lane», messe su con seri intenti filologici, con tanto di squilli di tromba, ciò che mancava era proprio «quel» coro di giovanile scanzonatezza che rappresentava l'urlo di una generazione universale. McCartney tenta di cucire fra loro le varie parti, proponendosi come punto di sutura fra passato e presente. Entertainer bonario ma rigoroso, un po' papalone un poco ragazzino, insegna che un cinquantenne di oggi è spesso così, con un piede dentro una saggezza conquistata per forza e l'altro che staziona birichino nei pascoli del gioco. Intanto è circondato da una band straordinaria, i cui componenti da anni macinano rock; poi, la sua voce è pressoché immutata. Infine, anche la scenografia e le luci - curate dallo stesso tecnico dei Pink Floyd - sono un'allegra (e costosissima) sarabanda kitsch del repertorio rock, con fanali che si spostano senza tregua in varie direzioni, pannelli che salgono e scendono; e durante «Live Or Let Die», scelta dopo che è stata riproposta dai Guns'n'Roses, un vero spettacolo pirotecnico esplode con botti e colori. Sembra una citazione più che una drittata; così come il braccio meccanico a bordo del quale «Macca» sorvola più volte la folla pare un gioco allegro di imitazione di Michael Jackson. Ma intanto, fra nostalgia ed effetti speciali, il vecchio Beatle ha catturato tre generazioni, i giovanissimi come i suoi coetanei, e nel parterre non mancano pargoli piccolissimi che scrutano le luci con gli occhi sgranati. Comunque sarà il prossimo album, dopo «Off The Ground», dopo un concerto così la sopravvivenza di Paul McCartney è garantita. Marinella Venegoni Una scenografia allegra e costosissima per il nuovo tour di Paul McCartney che porta in giro il suo show di canzoni vecchie e nuove

Luoghi citati: Assago, Inghilterra, Milano