Mila Schon regala a Milano una sera di libera uscita di Foto Ansa
Mila Schòn regala a Milano una sera di libera uscita Mila Schòn regala a Milano una sera di libera uscita UNA FUGA □ALL'INCUBO ILANO si distrae. Per una notte dimentica l'incubo delle tangenti e festeggia alla grande. Il primo appuntamento mondano di questo nefasto '93 è stato quello di giovedì sera nel Salone delle Grida, a Palazzo Mezzanotte (sede della Borsa). Qui, la stilista Mila Schòn, in barba ai calendari ufficiali, ha presentato la sua sfilata di alta moda con tanto di cena più sfilata. Una kermesse a cui hanno assistito circa 450 persone pagando 150 mila lire a testa. Il ricavato sarà devoluto al «Fai». «Con questi soldi vorremmo restaurare il giardino e la villa di Casal Zuigno, nel Varesotto. Le opere umanitarie sono importanti. Ma non dimentichiamo che per incrementare il turismo bisogna risolvere i problemi dell'arte e della natura», ha spiegato Giulia Maria Crespi, presidente del Fondo per l'Ambiente Italiano che nel nostro Paese vanta 18 mila iscritti. All'evento, simbolicamente dedicato alle donne meno corrotte dei loro compagni, ha partecipato tutta la Milano che conta. Accanto a un'Anna Bonomi Bolchini, corteggiatissima dalle televisioni, ecco lo skipper Paul Cayard, Gian Franco Ferrè, Valentina Cortese, Marta Marzotto, Vanda Galtrucco, Raffaella Curiel e la democristiana Ombretta Fumagalli. «Ricominciamo al positivo. Anche questi piccoli avvenimenti sono un segno di ripresa, di fiducia nel futuro», ha commentato la Fumagalli, mentre Valentina Cortese baciava e abbracciava Mila Schòn commossa fino alle lacrime dopo il défilé. Una collezione sobria ed elegante, studiata negli accostamenti dei bianchi, rossi e blu per quella borghesia lombarda che da sempre è fedele alla couturier. Mila Schòn fa da tanti anni questo mestiere. Nel suo atelier son passate dame blasonate, rappresentanti del jet set, come Jackie Kennedy e Farah Diba, ma anche donne più nazional popolari, come Orietta Berti. Lo scandalo delle tangenti ha danneggiato la sua attività? «Le mogli dei politici non sono mai state delle grandi clienti», dice la stilista stendendo un pietoso velo suH'abitudine di queste signore di farsi prestare gli abiti anziché comprarli. Malcostume che Mila Schòn ha sempre cercato di scoraggiare. La stilista ricomincia dalla sua città, snobbando Parigi, e fa sapere che la sua azienda finalmente può contare su una nuova linfa: a maggio firmerà un importante accordo con la multinazionale giapponese Hitochu (un giro d'affari di 220 mila miliardi). La Hitochu rileverà la maggior parte del pacchetto azionario per consentire l'espansione internazionale della griffe Mila Schòn e dei suoi accessori. Griffe che oggi vanta un fatturato complessivo mondiale di 600 miliardi. Antonella Ama pane Mila Schòn e Gian Franco Ferrè Sopra: Marta Marzotto (a destra) e Giulia Crespi [FOTO ANSA]
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