Sarà il pm a dire se pubblicare o no

«Restituzione del maltolto e uscita di scena» Informazione, proteste per l'articolo 1 Sarà il pm a dire se pubblicare o no ROMA. Proteste di pidiessini e Verdi per l'approvazione a sorpresa in Commissione giustizia alla Camera del primo articolo del disegno di legge sulla riservatezza delle indagini e l'informazione. Infatti, secondo i quattro deputati del pds in commissione «l'esito del voto favorevole al testo Gargani è il risultato di un'inaccettabile prevaricazione, determinata dall'assenza di molti componenti dell'opposizione impegnati in aula per le votazioni». Molti degli emendamenti presentati dai partiti non di governo sono decaduti e non sono stati nemmeno discussi per l'assenza dei relatori. Una specie di colpo di mano, insomma, contro il quale è insorto anche il consiglio dell'ordine dei giornalisti dichiaratosi contrario «ad ogni restringimento del diritto di cronaca nell'interesse, innanzitutto, dei cittadini ai quali va sempre assicurata una libera informazione». L'articolo 1, approvato nella tarda serata di mercoledì, non affronta ameora il tema più im- portante e delicato, quello cioè che prevede il carcere per il giornalista che si rifiuta di rivelare le sue fonti. Ciò nonostante contempla regole che, se approvate in aula, potranno limitare di molto la libertà di stampa e condizionare il flusso di notizie su Tangentopoli. Il primo articolo del ddl del de Gargani suggerisce infatti che «fino alla conclusione delle indagini preliminari è vietata la pubblicazione dei nomi degli indagati e di quelli dei magistrati inquirenti». Potrà essere data notizia solo di quei particolari che il pm riterrà opportuno far sapere. Solo veline, anche se di palazzo di giustizia. [r. ci Gianni Faustini presidente dell'Ordine dei giornalisti

Persone citate: Gargani, Gianni Faustini, Verdi

Luoghi citati: Roma