IL BUIO OLTRE LA CRISI di Sergio Romano

Sì 110, contrari 83 IL BUIO OLTRE LA CRISI ti pubblici e a tagliare i rami secchi dello Stato assistenziale? O non è piuttosto preferibile che il pds faccia il partito d'opposizione riservandosi il diritto di criticare e pungolare il governo dall'esterno? Riappare in questi giorni un vizio apparentemente inguaribile della classe politica italiana: quello di parlare bene e razzolare male. Ufficialmente dichiara di volere una nuova Italia con due grandi blocchi pronti a sostenere con altrettanta coerenza il ruolo del governo e quello dell'opposizione. Privatamente non ha altro desiderio fuor che quello di ricostituire il solito vecchio blocco «consociazionista» e trasformista in cui l'unico modo per stare insieme è quello di accordarsi sul più piccolo dei denominatori possibili. Vorremmo che la nostra classe politica smettesse per una volta di parlare e agire in modo diametral- mente opposto. Terza considerazione. Siamo ormai, anche se l'affermazione può apparire esagerata, in piena rivoluzione. Nessuno, per fortuna, sta dando l'assalto al Palazzo d'Inverno, ma il palazzo sta crollando da solo sotto il peso dei propri errori e dei propri misfatti. Non passa giorno senza che la classe dirigente perda autorità civile e legittimità politica. Ammettere che i partiti, ancora accampati fra le macerie del palazzo, possano in queste circostanze riprendere il controllo della situazione e decidere le sorti del governo, mi sembra assurdo e «immorale». Evitare che il palazzo ci cada addosso e cercare, nel frattempo, di ricostruirne le fondamenta, richiede tempo, buon senso e, soprattutto, alcuni punti fermi a cui il Paese possa ancorarsi: il Capo dello Stato, un governo stabile. Bisogna per quanto possibile scavare un fossato fra il governo e i partiti, evitare che le sorti del primo possano essere inquinate dalla patologia dei secondi. Questa situazione impone a Scalfaro e Amato più responsabilità e più obblighi di quanti un Presidente della Repubblica e un presidente del Consiglio ne abbiano avuti nella storia della Repubblica. Amato, in particolare, deve dimostrare al Paese che è capace di modificare lungo la strada la «geometria» del suo governo per conferirgli maggiore competenza tecnica e autorità nazionale. Ha avuto in consegna dalla partitocrazia una coalizione che rispondeva ancora per molti aspetti alla logica spartitoria del vecchio sistema. Deve farne, con i necessari rimpasti, un governo nazionale per il quale tutti gli italiani, anche quelli che non ne condividono la politica, possano avere fiducia e rispetto. E se qualcuno preferisce tornare alle vecchie abitudini il Presidente della Repubblica potrà sempre, in ultima analisi, ignorare i paniti e rimandare Amato alle Camere perché chieda ai deputati e ai senatori, con un voto aperto, se gode ancora della loro fiducia. Sergio Romano

Persone citate: Scalfaro

Luoghi citati: Italia