Piace poco la bozza sul condono di Raffaello Masci

I parlamentari giudicano la proposta di una soluzione politica per il «caso Tangentopoli» I parlamentari giudicano la proposta di una soluzione politica per il «caso Tangentopoli» Piace poco la bozza sul condono Ma Spadolini: mi sembra un buon inizio ROMA. «Sì, questo mi pare un buon inizio» dice il presidente del Senato, Giovanni Spadolini, parlando della «proposta che non c'è». Quella che dovrebbe risolvere il problema Tangentopoli per vie politiche, che prevede il patteggiamento della pena, la confessione, la restituzione del maltolto e l'uscita di scena, e che ieri, riservatamente, è stata discussa anche nel vertice tra il Presidente della Repubblica Scalfaro e i presidenti delle due Camere. Una proposta che, formalmente, nessuno ha avanzato, trattandosi solo di una «bozza tecnica» presentata al neoministro della Giustizia, Giovanni Conso. E' l'ennesima metamorfosi del condono? E' Inauspicata soluzione politica a Tangentopoli»? Chissà? Comunque questa idea archetipica, che ha per padre il giudice milanese Gherardo Colombo, fa storcere il naso ai deputati. «Una cosa pericolosa». «Questa sicuramente non è la soluzione politica a Tangentopoli - dice l'ex ministro de Guido Bodrato - che deve passare attraverso una revisione del finanziamento dei partiti, una nuova legge sugli appalti e sull'immunità parlamentare. Questa soluzione invece si espone al rischio del ricatto, che è poi quello del pentitismo in generale. Una cosa pericolosa». «Buona idea - dice ironicamente Tano Grasso, deputato del pds - ma fin tanto che si applica a Milano. Lì tutti sanno di essere incastrati, che possono essere messi in mezzo e la magistratura ha voglia di chiudere la questione. Ma a Palermo? A Napoli? Come la mettiamo? Lì tutto si deve ancora aprire». «Ah sì? Ce una bozza1 sul tavolo di Conso? - osserva,, con qualche ammiccamento al sotterfugio il liberale Paolo Battistuzzi - E chi ce l'ha messa? Non esiste una proposta che venga dalle istituzioni. E il fatto che qualcuno abbia proposto una "bozza tecnica" al ministro mi fa sorgere dei sospetti». I duri. Il partito trasversale di «piazza pulita» attraversa le opposizioni, dal msi alla Lega passando per i Verdi. Alessandra Mussolini s'inalbera solo a sentir parlare di qualcosa che assomigli all'odiato condono: «I giudici si sono fatti prendere dalla stanchezza. 1 corrotti devono sfilare davanti ai tribunali e basta. Nessun condono e nessuna moratoria, altrimenti altro che protesta, qui si va alla rivolta di piazza, e allora lo voglio vedere Mancino che si "commoziona"». «Quella proposta a Conso è semplicistica e ini qua - picchia il leghista •Fede Latronico -, questo è uno Stato messo in ginocchio economicamente anche da fenomeni come quello di Tangentopoli. E' uno Stato che dietro la bustarella ha chiuso un occhio sulle tasse di non poche holding, ma che poi ha multato la vecchietta scoperta senza scontrino. Vuole fare il "fiscale", a me sta bene, ma allora non si azzardi a proporre sconti per i delinquenti». Per il Verde Mauro Paissan «il problema di trovare una soluzione "politica "a Mani Pulite ora non si può porre. E' una questione di tempi, è passato appena un anno e quanto è emerso non è che una minima parte della verità». Soluzione politica. «La parola soluzione politica non mi piace - sostiene il socialista Franco Piro - perché questa innegabile forma di "accanimento" verso una parte ha già i connotati di una "soluzione politica"». I giuristi. «Questa bozza affronta Tangentopoli solo come una serie di casi singoli e non affronta i problemi di base: il rischio d'impresa, la competitività - dice nel suo ruolo di professore di diritto costituzionale il de Francesco D'Onofrio -. Quella presentata a Conso mi sembra solo una risposta legislativa ai procedimenti penali in corso». «La strada mi sembra quella giusta - afferma il pidiessino Luciano Violante - e ci fornisce la grande opportunità di liberarci presto di tutti gli inquisiti. Non è poco». «Se la magistratura parla da mesi di questa ipotesi argomenta il de pattista Alberto Michelini - evidentemente l'esigenza è sentita. Ma l'opinione pubblica capirebbe un gesto che potrebbe apparire come un indulto? E poi chi si farà avanti per autocondannarsi alla morte civile?». Dello stesso tenore le considerazioni di Diego Novelli della Rete: «Qui stiamo parlando di migliaia di possibili inquisiti, ce li vede lei tutti in fila a costituirsi, quando in Parlamento non danno neppure le autorizzazioni a procedere?». «Se veramente questo provvedimento servisse a mandare via questa classe dirigente - dice Gianni Rivera, de pattista - io già mi riterrei appagato. Potremmo se non altro riprendere a lavorare tranquillamente». Raffaello Masci «Restituzione del maltolto e uscita di scena» Givanni Conso (foto grande) In alto a destra,'Gianni Rivera In alto, Guido Bodrato Qui sopra, Tano Grasso

Luoghi citati: Milano, Napoli, Palermo, Roma