Milano torna in piazza per l'occupazione
Milano torna in piazza per l'occupazione CRISI E riSCO In 30 mila chiedono «lavoro e equità fiscale». Oggi il governo incontra la Confìndustria Milano torna in piazza per l'occupazione Ultimatum di Cristo/ori al sindacato: sei giorni per un'intesa ROMA. Non è un ultimatum ma i tempi per arrivare all'intesa sul maxidecreto per l'occupazione sono molto stretti: c'è tempo fino a martedì 22 quando il Governo porterà il maxidecreto in Parlamento per l'approvazione. E' quanto ha affermato il ministro del Lavoro Nino Cristofori al termine della riunione avuta con i dirigenti di Cgil, Cisl e Uil cui oggi ne seguirà una analoga con la Confindustria. «I disoccupati - ha notato il ministro del Lavoro - non possono aspettare tempi lunghi. Spero che attorno ai provvedimenti del decreto si possa raccogliere un consenso ampio da parte dei sindacati e degli imprenditori». In caso contrario il Governo «presenterà al Parlamento i suoi provvedimenti». Sull'emergenza occupazione, insomma, il governo cerca di stringere i tempi. Mentre Cristo- fori incontrava i sindacati, Amato, ieri sera, riceveva i presidenti delle Regioni per mettere a punto misure e finanziamenti (quasi 50 miliardi) che dovrebbero permettere di riaprire il cantiere Italia. La situazione è talmente seria da costringere il leader dela Cgil, Bruno Trentin, a scendere in campo per dire che «la Cgil è contraria a chiedere la caduta del governo in questo momento così delicato se non ci sono prospettive diverse di governabilità». Continua intanto la protesta. A quattro mesi dalle violente contestazioni di cui era rimasto vittima, in piazza Duomo, il segretario generale della Cisl Sergio d'Antoni e proprio all'indomani degli incidenti verificatisi nel corso dello sciopero regionale del Piemonte, a Torino, la milano operaia si è riappropriata ieri della sua storica veste pacifica. Solo fischietti, qualche rullo di tamburo mescolati a slogan a cavallo tra i temi sindacali e i riferimenti all'inchiesta «Mani pulite», avviata proprio un anno fa, il 17 febbraio con l'arresto di Mario Chiesa. Non a caso, alcuni lavoratori delle imprese di costruzione sono andati al corteo indossando magliette dove si leggeva: «Dovevano tagliare le bustarelle e invece tagliano i posti di lavoro». Trentamila persone in piazza per lo sciopero di quattro ore. Neanche un bullone. La polizia, ai lati della piazza, è rimasta a guardare. «Lavoro ed equità fiscale per lo sviluppo», recitava lo striscione ufficiale di Cgil-Cisl-Uil regionali per ricordare che a fine dicembre '92 si contavano 7275 lavoratori in mobilità a livello regionale e 2591 nella sola Milano. [r. e. s.]
Persone citate: Bruno Trentin, Mario Chiesa, Nino Cristofori
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