Canale 5 giù la maschera ami o non ami il rischio? di Alessandra Comazzi

TIVÙ'& TIVÙ' TIVÙ'& TIVÙ' Canale 5, giù la maschera ami o non ami il rischio? GIÙ' la maschera» non era un invito ai politici corrotti, ancora sconosciuti, perché si manifestassero, ma il titolo di un programma in onda l'altra sera su Canale 5 e dedicato al Carnevale. Programma di quelli imponenti, pieni di ospiti, che però non è neppure entrato nella classifica dei piià visti della serata. Ma poverini: povera Fininvest, con tutti i soldi che deve averci speso, povera Bonaccorti che conduceva vestita da bambola, sapete quelle bambole con l'abito a balze, gli occhi che si aprivano e si chiudevano, i capelli biondi, messe lì a rallegrare le coperte di cretonne, nei letti Anni Cinquanta. Poveri anche gli sponsor, che per questo Carnevale veneziano pare abbiano sborsato due miliardi, e chissà se li ammortizzeranno. Come mai così poco pubblico per una trasmissione che aveva tutti gli ingredienti per essere «popolare», destinata al maggior numero di spettatori possibile? Dunque: c'erano i giochi col telefono e quelli senza, c'erano gli Ospiti Famosi, c'erano i premi in palio (una serie di romantici weekend a Venezia), I pren I man c'erano canti, balli, scherzi, c'erano i collegamenti con la Laguna, c'erano i personaggi di «Gommapiuma», in un ideale staffetta tra le maschere della commedia dell'arte vera e quelle della commedia dell'arte falsa, il carro di Tespi televisivo. Certo che era noioso, il programma, bella scoperta: ma non più di tanti altri, in giro per il piccolo schermo, ugualmente noiosi ma più fortunati. Non è forse noioso «Saluti e baci»? Fa sempre la stessa cosa, satira indiscriminata e omologata (nello stesso «manicomio Italia» sono ricoverati Craxi e Di Pietro, come dire: siamo tutti matti, che ci vogliamo fare?). Non era forse noioso «Scommettiamo che?», con quelle deliranti scommesse diverse nella formula ma uguali nella sostanza? Non sono noiose certe serate a tema? Non è noiosa «Paperissima», quest'anno con il fiato così corto? Se alcuni programmi vanno meglio di altri, dipenderà dal giorno e dall'ora, dalla tradizione, dal caso, dal fatto che può essere gratificante sentire prendere in giro i potenti. Se non si può battere il cavallo, battiamo la sella, come dice il vecchio adagio. Tra gli ospiti di «Giù la maschera», da notare Francesca Reggiani che, in libertà vigilata da «Avanzi», prendeva in giro la Bonaccorti davanti alla Bonaccorti stessa che gridava «Non sono così non sono così»: ormai, neppure le prese in giro sono serie. C'era poi Marina Ripa di Meana, che ha raccontato con la sua tremenda voce di testa un episodio un po' volgarotto. Immediatamente fatta tacere da una impermalita presentatrice («liberatemi da Marina Ripa»), che, offesa, rigido sorriso stampato in faccia,ha detto di non amare le parolacce in televisione. Aggiungendo, rivolta alla nobildonna che voleva continuare il suo racconto di cui assicurava la veridicità: «A te succede di tutto». Ma che cosa si aspettavano da una come la Ripa di Meana? Non potevano pensare che lei all'improvviso si comportasse da compita moglie di un ministro della Repubblica. Se volevano che interpretasse il suo ruolo, non dovevano frenarla. Se la volevano diversa, non dovevano chiamarla. — I zzi Alessandra Comazzi

Persone citate: Bonaccorti, Craxi, Di Pietro, Francesca Reggiani, Marina Ripa, Ripa Di Meana

Luoghi citati: Italia, Meana, Venezia