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Le streghe di Salem avvelenate da un fungo Una studiosa americana: colpa della segale avariata Le streghe di Salem avvelenate da un fungo IOLO oggi, dopo 300 anni, L ' trova forse spiegazione m scientifica il caso delle 11 streghe di Salem, le 19 I donne del Massachusetts accusate di avere avuto commercio col demonio e condannate al rogo nel 1692. A quello storico processo si ispirò Arthur Miller, che nel '53, con il Crogiuolo, mise in scena il clima di sospetti, di isteria e di menzogne scatenati dal maccartismo nella caccia ai comunisti. A Salem, inoltre, era nato Nathaniel Hawthorne, autore della Lettera scarlatta. Gli studiosi hanno spesso cercato di gettare nuova luce sul mistero che avvolge la tragica vicenda: ne La città indemoniata (ricerca storica pubblicata da Einaudi), P. Boyer e S. Nissenbaum avanzano le ipotesi della follia, della psicosi collettiva o di un'intossicazione generale per la segale avariata. Quest'ultima tesi viene ora confermata dalla ricercatrice americana Marian Kilbourne Matossian, in un libro pubblicato dall'Università di Yale e intitolato Poisons of the post («Veleni del passato»). Secondo la studiosa sarebbe stato un fungo, l'«ergot», o segale cornuta, dal colore rosso intenso e dagli effetti allucinogeni, molto simili a quelli prodotti dall'Lsd, a provocare sulle donne le fantasie e le stranezze che convinsero i giudici a sancire la loro condanna. Si trattò in sostanza di un avvelenamento, provocato - come dimostra la Matossian - dalla contaminazione di alcune partite di segale, mal conservate dopo un rigidissimo inverno. A sostegno dell'ipotesi, la studiosa adduce vari elementi significativi, desunti da documenti dell'epoca. Il quadro dei sintomi che accusarono le vittime è lo stesso generalmente provocato dall'avvelenamento da ergotina: perdita della coscienza, prostrazione, cecità e sordità temporanea, afasia, allucinazioni, nausea. In possesso delle «streghe» fu anche trovato del pane, insolitamente rosso, ottenuto da segale vecchia, contaminata: l'estate del 1692 nelle contee di Essex e di Fairfield, nel New England, fu caratterizzata da una vera e propria carestia e preceduta da un inverno insolitamente freddo. I più poveri furono costretti a recuperare segale dell'anno precedente, [c. gra.]